sabato 30 settembre 2017

Insta Glam #1 - Settembre 2017

Rubrica mensile inventata da me in cui vi propongo 3 account
 Instagram da seguire assolutamente.
 
Buongiorno lettori! Oggi diamo l'avvio ad una nuova rubrica mensile che vi avevo già anticipato: Insta Glam, ovvero la segnalazione di 3 account Instagram, due a tema libroso e uno che tratta di un altro argomento. Cominciamo subito!

Giusy è bellissima e intelligente, ha gusti letterari ricercati e, dato che Instagram si basa soprattutto sulle immagini, come non parlare delle splendide fotografie che scatta ai libri?
 

Il suo profilo è una meraviglia: oltre alla sua grande allegria, Desirée infonde nelle sue foto vivacità, luce e colore! Una ventata di benessere!
 
 
L'account di Rita non è legato ai libri: mi piace pensare che sia legato alla positività e alla semplicità. Rita aiuta i piccoli brand a trovare il giusto modo di raccontarsi su Instagram e le sue foto irradiano un grande amore per la natura, per la casa e per la famiglia!
 

giovedì 28 settembre 2017

RECENSIONE | "L'ultimo fiore che ho in me" di Alexandre Zappalà

Buongiorno amici! Oggi vi importuno con un'altra recensione: L'ultimo fiore che ho in me di Alexandre Zappalà, propostomi dall'autore in accordo con la casa editrice Epsil.

Tra l'altro, prima di cominciare: ho notato che quando un libro mi piace la recensione risulta molto più breve del previsto, perciò vuol dire che questo romanzo mi è piaciuto moltissimo! In questo caso, cheers to that e buona lettura, no?
Prima di cominciare con la recensione, comunque, vi lascio come al solito alcuni dati generali riguardo il romanzo:



L'ultimo fiore che ho in me
di Alexandre Zappalà
Ed: Edizioni Epsil - 294 pagine
Ebook3.99 euro - Brossura: 12.75 euro

Mark ed Elisabeth, giovani e innamorati, vivono una vita piena di gioia e complicità. Poi, d'improvviso, l'incidente. La morte che incombe. Ed un destino beffardo che sembra dare una seconda possibilità per salvare il partner... ma con un enorme prezzo da pagare. Se potessi salvare l'amore della tua vita, lo faresti? Fin dove ti spingeresti? Qual è il limite?

Molto bello!

I due protagonisti sono due giovani innamorati che vivono a Parigi e hanno in cantiere una serie di progetti per il loro futuro comune. Fin qui tutto bene: la storia inizia in modo pulito, proprio come piace a me, niente triangoli amorosi, niente relazioni proibite. MA. Ovviamente il turning point ci deve essere e non ci si impiega neanche troppo per arrivarci. Naturalmente non vi svelo nulla, cerco sempre di fare recensioni spoiler free, sappiate solo che come è giusto che sia la storia deve subire uno scossone.

Allo stesso tempo ci viene presentata la storia di moscovita che a sua volta deve fare i conti con la propria vita e con un passato drammatico, che tuttavia torna a ripresentarsi.

Ci sono tutte le premesse perché il libro sia molto buono. Le due storie ricevono il giusto spazio all'interno del romanzo, non ce n'è una che emerge in modo superiore all'altra: non parlo del numero di pagine che vengono dedicate alle due storie, ma al modo in cui queste vengono percepite dal lettore. Non c'è un evento che emerge sopra gli altri, il che conferisce equo protagonismo a tutti i personaggi principali, senza che qualcuno venga dimenticato in corso d'opera. Lo sottolineo perché è molto facile, in un romanzo corale, preferire un personaggio in particolare e scrivere di più di lui rispetto agli altri. Zappalà non incorre in questo errore.

Anche lo stile mi piace. Quella di Zappalà è una narrativa delicata, che bussa prima di entrare. Trovo questo romanzo molto adatto a chi desideri svuotare la mente del tutto per qualche ora, perché la sensibilità dello stile consente di concludere la lettura in uno stato di calma. Per intenderci, non vi verrà mai voglia di lanciare il libro nella stanza affianco quando la storia non si evolverà come volete voi (conoscendomi, capita spesso di avere questa tentazione, ma non con L'ultimo fiore che ho in me).

Deliziosi gli scorci di Parigi. Amo molto quella città, ci sono stata parecchie volte e ad ogni viaggio mi ha conquistata un po' di più per motivi sempre diversi, però di solito non leggo romanzi che si svolgono a Parigi perché tendono a parlare sempre delle stesse cose: vicoletti umidi che gridano "Moulin Rouge" ad ogni capoverso, amori tormentati... Diciamo che alla lunga questi romanzi tendono a mostrare sempre lo stesso viso di Parigi. In questo caso, pur con qualche immagine narrativa giò vista, ho trovato alcuni elementi di novità che ho apprezzato moltissimo.

Nell'insieme il romanzo è un'ottima lettura: veloce, piacevole e molto dolce, con un finale non esattamente inaspettato ma comunque molto ben ideato, ricercato. Quattro punti su cinque, tutti meritati!

martedì 26 settembre 2017

SEGNALAZIONE | "Il segno della tempesta" di Francesca Noto

Buongiorno a tutti, lettori! Ormai siamo quasi alla fine del mese, l'autunno è arrivato per tutti ed io non vedo l'ora di darmi alla pazza gioia con la mia TBR autunnale! Nel frattempo, vi segnalo il romanzo Il segno della tempesta di Francesca Noto: ecco qui le informazioni che vi servono!


Il segno della tempesta
di Francesca Noto
Ed: Astro Edizioni - 294 pagine
Ebook2.99 euro - Brossura: 12.67 euro

Lea Schneider ha un dono, o forse una maledizione. Riesce a percepire con impressionante chiarezza le emozioni altrui. È sempre stato un fardello complicato da gestire, in grado di trasformare la sua adolescenza in un inferno. Anni dopo, le sue capacità tornano a manifestarsi con forza. In preda a strani sogni premonitori, Lea decide di fuggire verso la regione più selvaggia della Florida, dove è stata concepita vent'anni prima. Ciò che non sa è che quel viaggio - come il suo dono - fa parte di un disegno più grande. Chi è Sven, il ragazzo senza un passato e dotato di capacità ben più potenti delle sue? Nuove forze scoprono le carte di una partita antica, di cui i due giovani sono il fulcro.
Francesca Noto vive a Roma, dove è nata nel 1977, con il marito e due figlie. Laureata in lettere antiche con indirizzo archeologico, ha poi scelto di seguire il suo sogno di lavorare nella scrittura creativa ed è diventata una giornalista, editor e traduttrice professionista di narrativa. Appassionata fin da bambina di heroic fantasy, scherma medievale, equitazione, giochi di ruolo e videogiochi, ha iniziato a scrivere il suo romanzo d'esordio, Il segno della tempesta, nel periodo dell'università, per concluderlo e pubblicarlo nel 2016 con Astro Edizioni. Al momento sta scrivendo il suo secondo romanzo, un sequel stand-alone dal titolo I figli della tempesta, che uscirà per Astro Edizioni a ottobre 2017.

lunedì 25 settembre 2017

RECENSIONE | "Lontano dal mio paese" di Lorenza Cozzolino

Buongiorno lettori! Bentornati sul blog per una nuova recensione! Oggi parliamo di un romanzo tutto italiano, dall'autrice alle tematiche: Lontano dal mio paese di Lorenza Cozzolino.




Lontano dal mio paese
di Lorenza Cozzolino
Ed: Self Publishing - 161 pagine
Ebook1.49 euro - Brossura: 9.99 euro

La storia di Anna è la storia di tutti i giovani italiani, che in questi anni sbattono la testa per vedere realizzati i propri sogni e resi concreti quelli che sono i loro diritti. Poi, se come lei sei nato a Napoli, la situazione è ancora più complicata, perché non solo devi combattere con la società, ma anche con tutto il marcio che ci gira intorno.

Molto bello!

Lontano dal mio paese è stato un volume difficile da capire: non ho mai avuto la necessità di allontanarmi da casa, tra pochi mesi traslocherò in un'altra regione ma non sarà per necessità, bensì per mia precisa volontà, perciò c'è stato fin da subito un profondo divario tra me e la storia raccontata dalla Cozzolino. Non posso capire cosa si provi in questa situazione se non tentando di immedesimarmi.

Naturalmente non si può negare l'attualità di una trama come questa: ogni giorno le persone partono per trovare un'occasione migliore. C'è chi dal meridione risale l'Italia verso nord, chi lascia il paese per trasferirsi altrove in Europa o fuori dal continente; viceversa, c'è chi viene in Italia per tentare la stessa scommessa. La Cozzolino approfondisce l'argomento in modo vero, autentico: alcuni critici letterari sostengono che un buon autore deve descrivere la propria realtà. La denuncia sociale salta all'occhio in ogni pagina, la rabbia e la frustrazione di chi si mette in gioco e non riceve altro che delusioni da un paese che non è per giovani si percepiscono fin dalla prefazione.

I personaggi sono ben giostrati: sono verosimili, coerenti con la tipologia di storia e con se stessi, e la Cozzolino riesce ad utilizzarli e a muoverli nella trama nel modo migliore. Nonostante sia chiaro fin da subito quale sia il destino dei personaggi, l'aspetto brillante sta proprio nell'ottima gestione nei vari capitoli della storia. Spesso leggo romanzi in cui i personaggi non sono coerenti, oppure che hanno ottime basi ma che poi non ricevono la giusta dignità. Un'abilità della Cozzolino è evidentemente quella di saper gestire i propri personaggi nel modo migliore.

Anche lo stile è molto buono: i tempi narrativi sono sfruttati nel modo giusto, il ritmo descrizione/azione è ben dosato e la trama risulta incalzante anche nelle sue parti più lente. In un certo senso segue le regole della saga familiare, pur riguardando una sola persona nello specifico. Mi è piaciuto il modo in cui seguiamo la vita formativa e scolastica della giovane studentessa, non ci sono momenti omissioni né, al contrario, pedanterie: la Cozzolino ha un grande talento, non c'è alcun dubbio a riguardo.

Un altro punto a favore è il modo in cui la Cozzolino fa risaltare l'esasperazione. Arrivata a fine lettura ero molto arrabbiata e nervosa (per la gioia della mia famiglia!) e mi sentivo in un certo senso complice e vittima di un sistema che non permette ai cittadini più giovani di avere la dignità che meritano. Io sono ancora studentessa e non ho ancora avuto esperienze in ambito lavorativo, ma Lontano dal mio paese mi ha dato una scossa in negativo: se possibile sono più demoralizzata di prima e questo va benissimo: farmi provare la stessa frustrazione di Anna è la prova che l'autrice è in grado di far emozionare i lettori. Questo è ciò che chiedo ai libri che leggo, di emozionarmi, e Lontano dal mio paese ci è riuscito alla perfezione.

Questo libro è stato una vera scoperta, lo consiglio vivamente a chiunque voglia qualcosa di vero e di sentito. Quattro virgolette su cinque, ampiamente meritate!

domenica 24 settembre 2017

SEGNALAZIONE | "Un giorno qualunque" di Alessandro Dainotti

Lettori, salve a tutti! Oggi è tempo di una segnalazione, questa volta il blog ospita un romanzo che tratta di argomenti attuali, che ci toccano sempre più da vicino: sto parlando di Un giorno qualunque di Alessandro Dainotti. Vediamolo insieme nel dettaglio!

Un giorno qualunque
di Alessandro Dainotti
Ed: Astro Edizioni - 174 pagine
Ebook2.99 euro - Brossura: 13.90 euro

Adriano è uno dei tanti italiani emigrati a Londra. È un giorno qualunque della sua vita eppure, quando vede un bambino e una donna seduti in un bar, riaffiorano potenti i ricordi. L’infanzia dentro la libreria Pizzuto, le discriminazioni a scuola, l’insoddisfazione del lavoro, l’addio alla Sicilia per trasferirsi a Roma, l’amore per Tiziano. La vita attuale e le vite del passato si alternano tra riflessioni e ricordi felici, fino a quando Adriano incontra Giacomo, che gli offre il suo aiuto. Per il ragazzo comincia una vita fatta di menzogne, poi Tiziano scopre il tradimento e decide di lasciarlo. È allora che Adriano parte per il Regno Unito. Passato e presente collimano, a fine giornata, in un ultimo e fatale incontro. Solo in quel momento Adriano sarà costretto a fare i conti con il passato e accettare la realtà.
Alessandro Dainotti è nato a Siracusa nel 1983. Dopo il diploma di geometra, ha intrapreso gli studi in Lingue straniere e si è laureato in Editoria e giornalismo alla Sapienza di Roma. Una volta conseguita la laurea si è trasferito a Londra, dove attualmente vive e lavora. Un giorno qualunque è il suo romanzo d’esordio.

sabato 23 settembre 2017

Biblioteche dal mondo #1 | La Biblioteca Joanina in Portogallo

Rubrica casuale inventata da me in cui vi parlo di librerie, biblioteche
ed eventi letterari organizzati nel mondo.

Buongiorno lettori! Oggi sono particolarmente emozionata, perché incomincia una nuova rubrica di cui vi avevo parlato qui. Sto parlando di Biblioteche dal Mondo! Voglio cominciare parlandovi della favolosa Biblioteca Joanina.




La Biblioteca Joanina è la biblioteca dell'università di Coimbra, uno dei più antichi atenei d'Europa, inaugurato nel 1290 a Lisbona e poi trasferito in questa splendida città. La costruzione della Biblioteca Joanina venne avviata nel 1720 e conclusa solo nel 1728 sotto il governo del re Giovanni V di Braganza, chiamato anche il "Re Sole portoghese" per via della prosperità del suo regno e delle importazioni d'oro dalle colonie, che permisero al Portogallo di elevare il proprio prestigio. Proprio dal re Giovanni la biblioteca prende il nome.

Giovanni V si fece protettore di artisti e architetti del panorama culturale barocco e questa biblioteca monumentale ne è l'esempio. Costruita in stile barocco, appunto, conta tre enormi sale separate da ampie arcate e conta, nel suo complesso, più di 250.000 volumi. L'ispirazione per la costruzione di questo monumentale luogo di studio arrivò a Giovanni V dopo aver visto la Hofbibliothek, la biblioteca di corte di Vienna.


La monumentalità di questa biblioteca fa sì che il lettore si senta quasi schiacciato dal suo contenuto: i libri ricoprono gl scaffali dal pavimento in legno fino al soffitto, dipinto da Simões Ribeiro e Vicente Nunes, rinomati artisti di Lisbona. I decori dorati all'interno sono tipici del periodo barocco, che in area iberica ha dato il meglio di sé fin dal secolo precedente (non a caso chiamato in Spagna Siglo de Oro, il secolo d'oro).

Sebbene io non sia personalmente un'ammiratrice dello stile barocco, questa biblioteca è una delle più belle di cui abbia mai letto. Spero di poterla vedere dal vivo molto presto, nel frattempo mi accontento delle fotografie di Leandro Rolim, che ha avuto il priviegio di assistere ad un concerto proprio al suo interno nel marzo 2010.

Avete mai avuto la fortuna di visitare la Biblioteca Joanina? O vi piacerebbe andarci? Lasciatemi un commento e raccontatemi delle biblioteche più belle che avete visto!

venerdì 22 settembre 2017

SEGNALAZIONE | "Dream Hunters. Il ponte illusorio" di Myriam Benothman

Buongiorno lettori! Oggi torno alla carica con una nuova segnalazione, questa volta si tratta di un emozionante fantasy: Dream Hunters. Il ponte illusorio di Myriam Benothman, primo volume di una trilogia. Eccovi i dati per saperne di più!


Dream Hunters. Il ponte illusorio
di Myriam Benothman
Ed: Astro Edizioni - 276 pagine
Ebook2.99 euro - Brossura: 10.90 euro

Cosa faresti se scoprissi di poter cambiare il corso delle fiabe?
Sophie ha 17 anni e vive a Parigi con il padre. In apparenza una ragazza come tante, finché non si imbatte in un antico libro di favole ed è vittima di un’allucinazione. Hanno così inizio i suoi sogni vividi e surreali, ambientati in una dimensione popolata da personaggi incantati. La sua vita si sdoppia su binari paralleli che finiscono per confondersi tra loro, con risvolti inaspettati sul mondo reale. Integerrimi principe azzurri e ingenue principesse. O quasi. Un amore avventuroso e proibito. Una presenza oscura in cerca di riscatto.
Finalista del Premio Cittadella 2017 per il miglior fantasy dell’anno, Il ponte illusorio è il primo volume della trilogia Dream Hunters. Una favola moderna adatta a tutte le età, che trascina il lettore in un sogno a occhi aperti, riportando a galla emozioni dimenticate.
Myriam Benothman, italiana nata a Tunisi, è cresciuta a Roma in una famiglia multiculturale. Quadrilingue con il pallino delle sfide, è la più giovane matricola nella storia dell’università La Sapienza. Si laurea in Scienze politiche e Relazioni internazionali e intraprende una brillante carriera nel mondo del marketing e della comunicazione, diventando Global Head of Digital & CRM in Bulgari (Gruppo LVMH). Il nonno Alberto Perrini – premiato autore teatrale, critico letterario e giornalista – la invita a coltivare sin da piccola la passione per la scrittura, così lei si dedica alle fanfiction su internet. Pubblicati sotto pseudonimo, i suoi racconti si ispirano a noti manga giapponesi, trovando ampio consenso tra le lettrici che la seguono con affetto da anni.
www.dreamhunters.it

giovedì 21 settembre 2017

RECENSIONE | "L'insana improvvisazione di Elia Vettorel" di Anemone Ledger

Buongiorno lettori! Oggi delizio di nuovo con una delle mie recensioni arretrate e questa volta vi voglio parlare di un romanzo che su Instagram ha spopolato: L'insana improvvisazione di Elia Vettorel, della giovanissima Anemone Ledger. Prima di cominciare, vediamo insieme qualche informazione:


L'insana improvvisazione di Elia Vettorel
di Anemone Ledger
Ed: Ermes 168 pagine
Ebook3.99 euro - Brossura: 15.00 euro

Improvvisazioni negative accompagnano tutta la fiaba nera di Elia Vettorel, dai suoi primi anni in orfanotrofio fino alla morbosa attenzione nei confronti di sua madre, al delirio completo, alla perdita di se stesso. La collezione di quadri inquietanti raffiguranti bambini uccisi in modi brutali, l’adrenalina nel compiere atti immondi, la derisione per il suo aspetto e la cicatrice sulla guancia, vero e proprio squarcio nell’abisso infernale e sconnesso della sua anima; come non poteva, Elia Vettorel, compiere un atto insano?

Buono, non male

Come faccio spesso, comincio con il parlare della copertina: deliziosamente inquietante, mi ha ricordato alcune immagini letterarie del mio amato Neil Gaiman. Inoltre io amo molto le tonalità del grigio (mica lo avevate capito dalla palette del mio blog?), perciò la copertina di questo romanzo mi ha immediatamente conquistata.

Ora, invece, passiamo al mio giudizio sul romanzo vero e proprio. Devo cominciare con un doveroso commento, che non è affatto una critica, ma un semplice dato di fatto: l'autrice è giovane e si sente. Non sto dicendo che non sia brava, anzi si riconoscono le potenzialità, ma come se c'è una cosa di cui sono sicura è che non si finisce mai di migliorare e di imparare. Anemone Ledger è brava, ma si percepisce che si tratta di un'autrice giovane, dove per "giovane" non parlo dell'età ma dell'esperienza come scrittrice. Ripeto, non si tratta di una critica, ma si avverte lo spazio per un miglioramento, per una maggiore presa di coscienza di se stessa come autrice professionista.

Ciò detto, L'insana improvvisazione di Elia Vettorel è un buon romanzo di esordio.

La trama è buona: abbiamo un bambino abbandonato, poco amato e preso in giro dai coetanei, che ripone tutte le sue aspettative in una figura materna che non sarà mai in grado di gestirne l'affidamento. Certo, qualche passaggio ha suscitato in me dei dubbi (ad esempio, non so quanto tutto ciò sia verosimile da un punto di vista legale), ma se dobbiamo prenderla come una fiaba oscura così sia.

Il personaggio di Elia, il protagonista, non mi ha fatta fare salti di gioia, questo devo ammetterlo, ma è possibile che sia perché di solito tendo a non amare i personaggi di questo tipo. In generale non mi ci ritrovo, quindi non posso dire che sia mal costruito: semplicemente non è nelle mie corde. In compenso, il personaggio che ho preferito è senza dubbio Aurora, la madre di Elia: è presente tra le righe anche quando non è attiva, la ritroviamo pagina dopo pagina come un'angosciante presenza sulla spalla. Lei è il vero spettro del romanzo, molto più del padre e del suo agghiacciante hobby, e lo è perché è verosimile: Aurora è una figura possibile, che volendo potrebbe abitare nel civico accanto al nostro, e il pensiero che una donna simile possa crescere un bambino mette più ansia della presenza delle mamme pancine del Signor Distruggere.

In generale, pur non essendo questo il mio genere preferito, ho trovato piacevole la lettura di questo romanzo. Come dicevo all'inizio sono certa che Anemone Ledger possa, con il tempo, darci molto di più, ecco perché non voglio dare un punteggio pieno a L'insana improvvisazione di Elia Vettorel, ciononostante sono molto curiosa di sapere cosa vorrà regalarci l'autrice in futuro: Anemone Ledger ha buone basi e potenzialità e questo romanzo d'esordio ne è la prova!

mercoledì 20 settembre 2017

I DIARI DELL'ANSIA | Non sapevo di essere in ansia

Lettori, benvenutissimi in questa nuova e spaventosa sezione del blog! Mi sento particolarmente felice di avviare questo progetto, spero mi permetta di affrontare la situazione nel modo più ironico e divertente possibile, cercando allo stesso tempo di dare una mano chi di voi ha il mio stesso problema attraverso la condivisione delle nostre esperienze.

In questo primo capitolo del nostro percorso ho deciso di raccontarvi la mia prima esperienza con questo lato del mio carattere, perciò vi presento:

Cosa stava capitando nella mia vita in quel fosco periodo? Niente. Anzi, meglio: solo cose positive. Ma quella baldracca da balera che è l' a n g o s c i a ci prende quando meno ce lo aspettiamo e per me non è stato diverso.

Ero appena rientrata in università, la primissima settimana di febbraio, e sembrava che nella mia vita fosse tutto in perfetto ordine: un compagno meraviglioso, la cosiddetta metà della mela, due genitori che mi supportano e mi sostengono in ogni mio progetto; non c'erano problemi economici all'orizzonte, né difficoltà con gli amici e i colleghi di corso; ho sempre fatto buona impressione sui professori e ho sempre amato studiare; sembrava che tutto fosse al posto giusto e non mi aspettavo certo qualcosa del genere.

Poi mi sono ammalata, ho preso una cistite colossale e mi sono ritrovata con quarantuno di febbre dalla sera alla mattina, non riuscivo a ingerire nemmeno l'acqua senza dover correre al bagno e non riuscivo a stare in piedi senza barcollare e cadere. Fin qui nessuna preoccupazione, anzi, la cistite è una bazzeccola da cui si guarisce con il giusto antibiotico.

Forse ero ancora debilitata, forse mi sarebbe successo lo stesso, forse era perché stavo preparando l'esame peggiore del mio corso di laurea. Quello che è capitato è stato l'arrivo di attacchi di panico da cui uscivo piegata a metà.

Cosa succede durante un attacco di panico? Semplice, si perde totalmente il controllo. Il corpo non risponde più ai comandi, la gola sembra bloccarsi e si rischia l'iperventilazione, tutto nella vita sembra fare schifo e si ha la sensazione che si stia per morire. Io personalmente alternavo respiri affannati a una inspirazione troppo veloce, mentre avevo i muscoli della pancia completamente contratti e le gambe che di quando in quando facevano uno scatto in avanti e tremavano da sole.

Al di là del fisico, però, ciò che fa davvero paura è quello che capita nella nostra testa: la sensazione è netta e inequivocabile, è una paura totale e senza uscita. Davanti a noi c'è il nulla: io ad esempio mi sono convinta che, se non avessi passato al primo colpo l'esame che stavo preparando sarebbe successo qualcosa di irreparabile. Si rimane in un certo senso intrappolati nel proprio cervello, perché se a bloccarci siamo noi stessi, come possiamo aiutarci a scappare? La razionalità non è scomparsa, ci sono momenti in cui siamo consapevoli che non succederà nulla di male, ma sono rari raggi di luce. Per tutto il resto del tempo, la paura fa novanta. A nulla serve ricordarsi che siamo vivi e che lo saremo ancora a lungo, perché abbiamo paura lo stesso. E il fatto di avere paura non fa a sua volta paura? E se abbiamo paura della paura, come facciamo a impedirci di avere paura? *cervello in esplosione tra 3... 2...*
Carlo Conti a parte, non ho avuto subito la prontezza di capire come combattere questa situazione. In realtà, ci ho messo del tempo anche per rendermi conto di cosa effettivamente mi stesse capitando. Per qualche giorno non ne ho parlato con nessuno, perché mi vergognavo: pensavo "che scema che sono, mi tolgo il sonno per una cavolata simile". Questo è un errore: non importa di cosa avete paura, il punto è che la paura c'è. Che sia del mostro sotto il letto o di una scadenza incombente o chissà che altro, la paura c'è e va combattuta comunque. Purtroppo, per giorni che mi sembravano infiniti, non sapevo di essere in ansia e quindi non ho preso provvedimenti fin da subito.

Da allora mi capita regolarmente di avere una grande paura. Sono come entrata in un vortice, ho perso quasi tutta la fiducia che avevo in me stessa. Ora, a volte, quando prendo la macchina ho perfino paura di non vedere le rotonde (e le rotonde sono grosse, difficile non notarle). E non vi dico per gli esami! Una tragedia. Praticamente Ron Weasley che si infila nella tana di Aragog.
Non sono certo l'unica, anzi: da quando ho cominciato ad avere questi problemi mi sono informata e ho scoperto che moltissime persone accusano attacchi di panico e problemi di ansia nei confronti della propria vita. Forse ci sapettiamo troppo da noi stessi, o più semplicemente siamo fatti così. Attraverso questi diari dell'ansia spero di tirarmi (e tirarvi) un po' su, mettendo nero su bianco tutto ciò che mi preoccupa e sbattendolo in faccia al mondo di internet, nel tentativo di ricordare che alla fine tutto - o quasi tutto - può essere aggiustato.

martedì 19 settembre 2017

SEGNALAZIONE | "Ultima birra al Curlies Bar" di Armando Bonato Casolaro

Buongiorno lettori! Oggi sono qui per una nuova segnalazione, un romanzo il cui titolo mi ha colpita molto (e no, non perché mi nutrirei solo di malto e luppolo): Ultima birra al Curlies Bar di Armando Bonato Casolaro. Ecco i dati per voi:


Ultima birra al Curlies Bar
di Armando Bonato Casolaro
Ed: Historica Edizioni - 270 pagine
Brossura: 17 euro

Gabriel Estevan è un uomo dal fascino un po' noncurante, di chi sembra mai del tutto presente, mai del tutto a suo agio in questo mondo. Ma è soprattutto uno stimato direttore d'orchestra che nel giorno del suo quarantaduesimo compleanno lascia improvvisamente il suo lavoro. Muovendosi all'interno di un mondo che, benché affascinante, non gli appartiene, fatto di sfarzo e donne bellissime ma anche di sotterfugi e corruzione, Gabriel si troverà a gestire, anche suo malgrado, una serie di eventi che provengono dal passato e che lo porteranno fino in India, alla ricerca di un amico scomparso. Un pressante commissario di polizia, un padre domenicano, una ballerina francese, un amico sassofonista, una giornalista, sono solo alcuni dei personaggi che contribuiranno a rendere intrigante la vicenda, arricchita da concerti in cui spiccano le arie più famose della musica classica sulle note di Wagner, Debussy e Ravel.
Armando Bonato Casolaro è nato a Milano e risiede in Veneto, nel borgo medievale di Asolo. Ha lavorato come consulente, per venticinque anni, nel settore moda e design. Nel 1994 ha lavorato, in qualità di correttore di bozze, al quotidiano La Voce di Indro Montanelli, fino alla sua chiusura. Attualmente è giornalista free-lance. Scrive per la testata NotizieNazionali.net, in particolare segue la rubrica Stylefashion.net, e collabora con altre testate on-line. L'India, che ha visitato parecchie volte, è il paese che ha cercato di raccontare al meglio nella sua opera prima: Viaggio con Jahan (2008). In seguito New York, Boston, Bali, Tokyo e il Madagascar sono i luoghi dai quali ha tratto l’ispirazione per il romanzo Tre chicchi di caffè (2010) e del suo sequel intitolato La giacca mimetica (2013). È poi nata l’idea di una trilogia chiusa, idealmente, con la pubblicazione di Una vita un incontro (2015). Tutti editi da Aurelia Edizioni. Si è classificato primo al Premio Caterina Martinelli-Colli Aniene-Roma 2014 con il romanzo Tre chicchi di caffè, aggiudicandosi anche, per lo stesso romanzo, la Medaglia della Camera dei Deputati e Premio speciale della Presidenza al premio Un libro amico per l’inverno. Primo classificato al concorso Pagine & Caffè 2016 per la sezione racconti inediti, con il racconto Il talento. Ultima birra al Curlies bar (Historica Edizioni) è il suo ultimo romanzo.

lunedì 18 settembre 2017

RECENSIONE | "Ti faranno del male" di Andrea Ferrari

Buongiorno lettori! Buon lunedì! Iniziamo la settimana con una nuova recensione: Ti faranno del male, un romanzo di Andrea Ferrari che mi ha gentilmente inviato il libro. Ecco qualche dato prima di passare alla recensione!

 Ti faranno del male
di Andrea Ferrari
Edizioni Leucotea - 106 pagine
Ebook: 5.99 euro - Brossura: 12.90 euro

Andrea vive in un appartamento protetto del servizio di salute mentale, dentro cui trascorre le proprie giornate quando non lavora come magazziniere o riflette sulla sua condizione vagando per la città. Ormai le donne sono per lui una chimera, non coltiva amicizie e ha una condizione economica precaria. L'uomo è rinchiuso in se stesso e affranto; neanche la pubblicazione del suo primo romanzo, gli dona speranza. Dopo essersi ritrovato, suo malgrado, a vivere in tre diversi ospedali psichiatrici, l'arrivo di Carolina cambierà la sua vita. Questa ragazza dalle vedute antisemite e dai comportamenti particolari, lo condurrà verso situazioni difficili da affrontare. Un romanzo che esaspera la naturale condizione dell'uomo: perché se tutto può andare per il verso sbagliato, quasi sicuramente accadrà.
 
 Buono, non male

Ti faranno del male è la classica storia con moltissime potenzialità che sono state gestite non certo al meglio. Voglio però andare come al solito con ordine e spiegarmi bene, anche perché il punteggio che ho dato al romanzo è comunque molto decoroso.

L'idea di base della trama è ottima: abbiamo un protagonista che non trova soddisfazione nella propria esistenza, che all'avvio del romanzo è piuttosto precaria, e un ambiente sociale disagevole. Le premesse perché se ne possa trarre un bellissimo spaccato della natura umana ci sono tutte, le fondamenta del romanzo sono molto solide e mi ha fatto piacere scoprire che Ferrari ha le idee chiare fin da subito. In effetti, la prima ventina di pagine mantiene le promesse fatte.

In seguito, invece, la questione si complica. Gli argomenti trattati sono complessi, non possono e non devono essere presi alla leggera, eppure l'impressione che ho avuto è stata proprio questa: una storia "tirata via", come si dice dalle mie parti, frettolosa, come se il racconto stesso avesse una gran voglia di precipitare verso il finale senza stare a guardare quali eventi stava calpestando. Un uomo che ha alle spalle un passato da paziente di psichiatria ha per forza dei fantasmi, ha delle difficoltà a gestire il rapporto con il mondo, ma occorre che queste difficoltà siano sviscerate a dovere. Mi spiego meglio: non serve solamente descrivere, serve far percepire al lettore. Per ottenere una buona resa non servono necessariamente poemi chilometrici, chi sa davvero far cantare le pagine riesce in quattro righe a trasmettere molto più di quanto potrei fare io in venti pagine. Ferrari ha buone capacità, lo si capisce bene da altre parti del testo, ma in questo particolare caso non le ha applicate in pieno.

Parliamo invece del protagonista, Andrea, la chiave dell'intera vicenda. Mi è piaciuto, è un personaggio dalla buona caratterizzazione, mi ha attirata fin da subito. Chiaramente bisogna tenere in considerazione il passato del personaggio, che non ha avuto una vita "normale" e come tale ragiona e si muove in modo differente rispetto ad altri, ma trovo che l'autore abbia selezionato bene le sfaccettature con cui strutturarlo; meno piacevole è stato il modo di gestirlo, ma questo si ricollega al discorso che ho fatto prima: come per le vicende, anche per il personaggio Ferrari sembra aver dato il massimo nella progettazione e il minimo nella messa in moto. Si capisce che l'autore ha ottime potenzialità, ma chi voglia leggere questo romanzo per svago non riuscirà a coglierle.

Passando allo stile, ne sono rimasta soddisfatta. Ferrari scrive in modo semplice, pulito, piacevole. Le frasi sono brevi e concise, il che concede un buon ritmo alla narrazione e tiene viva l'attenzione del lettore. Nella biografia dell'autore che trovate su Goodreads si dice che tra gli autori preferiti di Ferrari ci sono Welsh e Bukowski: questa influenza inevitabilmente si nota molto, ma non trovo che sia un male, tutti noi siamo condizionati dalle letture che facciamo.

Infine, una breve riflessione che però ha tutto di personale e poco di oggettivo, perciò non prendetela come oro colato, né prendetela come una mancanza nei confronti dell'autore: è solo un mio pensiero. Tenete questa considerazione a parte rispetto alla recensione.
Io non conosco la vita di Ferrari, quello che so di lui l'ho letto in questa intervista rilasciata per Peccati di Penna, ma l'idea che un paziente psichiatrico che ha passato periodi lunghi in non una, ma  ben tre strutture e che vive ancora oggi in una comunità-appartamento abbia le capacità riflessive del nostro protagonista, che riesce anche a scrivere un libro, mi sembra azzardato. Con ciò non sto dicendo che sia impossibile: io non sono un medico e mi guardo bene dall'affermare di esserlo, ma sento parlare tutti i giorni di pazienti psichiatrici perché il mio compagno, che invece è dell'ambiente, al momento lavora in una struttura psichiatrica di tipo B, ovvero una comunità riabilitativa con pazienti mediamente gravi. Dai suoi racconti si capisce che nessuno di loro avrebbe una capacità di raziocinio tale da poter scrivere un romanzo. Non oso immaginare i centri che accolgono pazienti più gravi. Ribadisco: io conosco questo contesto solo in parte, dal momento che non sono una testimone in prima persona, né ho la presunzione di conoscere tutte le strutture in suolo italiano e tutti i loro pazienti, ma l'idea che Andrea con le sue tre esperienze in strutture psichiatriche alle spalle sia già ad un punto tale del suo recupero da aver addirittura scritto un romanzo mi sembra poco plausibile. Se sbaglio vi prego di correggermi, si tratta di una mia impressione e nulla di più.

In generale il romanzo è stato abbastanza piacevole, ci sono parecchie cose che potrebbero essere migliorate, ma allo stesso tempo trovo che il libro sia buono, con potenzialità da tenere in considerazione: tre punti su cinque.

domenica 17 settembre 2017

SEGNALAZIONE | "Omega. L'armata dei ribelli" di Max Peronti

Buongiorno, lettori! Bentornati, buona domenica a tutti voi. Per mia fortuna ho terminato gli esami per questa sessione e posso dedicarmi alla lettura prima di ricominciare! Oggi vi propongo la segnalazione di Omega. L'armata dei ribelli, un fantasy uscito dalla penna di Max Peronti. Ecco qualche dato!

Omega. L'armata dei ribelli
di Max Peronti
Ed: Asto Edizioni - 329 pagine
Ebook2.99 euro - Brossura: 13.90 euro

In pochi anni, il sanguinario imperatore Zorks ha sottomesso con la forza gran parte dei regni liberi di Panteia. Nessuno sembra in grado di fermarlo, finché dall'Alzania emerge un eroe dal volto sfigurato, che accende la fiamma della ribellione. È l'inizio della resistenza. In un mondo di intrighi di corte e tradimenti, un pugno di eroi partirà alla ricerca di alleati, combattendo epiche e cruente battaglie, ma soprattutto imparando a conoscersi nel profondo. Perché non esiste sacrificio, quando è compiuto per il bene più prezioso: la libertà.

Max Peronti, appassionato di storia militare antica e medioevale, si è laureato in Scienze strategiche nel 2002. Zaino in spalla, ha solcato i deserti dell’Iraq e dell’Afghanistan, le savane africane e le antiche terre dei celti. Chitarra e musica rock sono le sue compagne di viaggio, un dado a venti facce la sua bussola.

sabato 16 settembre 2017

BOOKISH CHAT | 5 Etsy shops a tema libroso

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Buongiorno a tutti lettori! Bentornati per un'altra Bookish Chat, questa volta parliamo di Etsy, un sito che offre la possibilità di rivendere la propria oggettistica handmade.
Io adoro adoro adoro *mani che vanno su e giù* questo sito, metà delle cose che possiedo viene da lì e, anche se bazzico per lo più la parte che riguarda l'oggettistica vintage, amo molto anche gli shops che vendono oggetti librosi. Oggi sono qui per segnalare i cinque che preferisco!

Si tratta di un negozio che vende borse, orecchini, anelli e contenitori per ebook readers ispirati alle cover dei nostri libri preferiti. Io ho comprato una borsetta da spalla ispirata ad Advanced potion making, il libro di pozioni di Harry Potter (qui trovate la foto), e mi trovo benissimo a usarla. La proprietaria è giovane, vivace e molto disponibile e i prezzi variano per molte tasche ed esigenze! Inoltre è un progetto tutto italiano che è riuscito a farsi conoscere nel mondo, merita un applauso!
LiteraryTeaCompany - www.LiteraryTeaCompany.etsy.com
Questo negozio vende tè: non fragranze qualsiasi, però, bensì ispirati ad autori, titoli, personaggi della letteratura di tutto il mondo! I prezzi sono relativamente bassi (io frequento negozi di infusi che hanno costi anche più alti) ma occhio alle spese di spedizione, quelle fanno notevolmente aumentare il prezzo del vostro infuso.

Ah, le candele: il tenero e ormai mitizzato compagno dei lettori di tutto il mondo. E se vi dicessi che questo negozio vende candele che profumano di libri? Nel vero senso della parola: le candele di Frostbeard sono candele a base di soia, quindi completamente naturali, e aromatizzate a gusti come "letture di un giorno piovoso" o "lezione di divinazione" o ancora "vecchia biblioteca". I prezzi sono nella media, soprattutto perché le candele di soia durano molto più a lungo di quelle normali, ma anche in questo caso tenete conto delle spese di spedizione.

Anche se non vende solamente spille a tema libroso, penso valga ugualmente la pena di dare un'occhiata alla grande varietà di proposte che trovate in questo negozio: i colori sono accesi e vivaci e i materiali sono molto resistenti, inoltre in questo caso le spese di spedizione sono abbastanza contenute per via del peso irrisorio delle spille. Se cercate qualcosa da attaccare allo zaino che dica "io sono un lettore" allora questo è il negozio giusto!

Di questo negozio mi fido come di un confessore. Io, che già mi vesto con uno stile un po' retrò, qui ho trovato una seconda casa. In questo negozio trovate gonne su misura ispirate a libri, film e serie tv, ma anche con disegni boho chic o vintage. Potete scegliere la lunghezza della gonna (io ad esempio la preferisco più lunga) e il colore primario, oltre che fornire le misure esatte del vostro punto vita in modo che vi cada alla perfezione. Io ho comprato da Jo, la proprietaria, una gonna a tema Lo Hobbit (ve ne ho parlato qui) ed ho scoperto che ne esistono solamente cinque come la mia, ma nessuna della mia stessa lunghezza! Personalmente conto di comprare ancora, rispecchiano perfettamente il mio stile e la proprietaria è una persona dolcissima, molto disponibile per rispondere a qualsiasi dubbio. Anche i prezzi variano molto da modello a modello, ma credetemi: per una gonna prodotta su misura e in esclusiva, sono comunque contenuti.

Che ne dite? Sono o non sono veri forzieri del tesoro? Se conoscete altri negozi (librosi o no) e volete segnalarmeli, lasciatemi un commento, sono curiosa!

venerdì 15 settembre 2017

RECENSIONE | "Memorie di un Cyborg" di Alex Zaum

Buon venerdì lettori! Andiamo avanti con le recensioni arretrate e oggi vi propongo la mia opinione su Memorie di un Cyborg di Alex Zaum, che la Eden Editori mi ha gentilmente inviato. Prima, come al solito vediamo qualche dato:


Memorie di un Cyborg
di Alex Zaum
Eden Editori - XXX pagine
Link all'acquisto: 15.00 euro

Sean Parker è un cyborg che sta perdendo la memoria e, con essa, la sua identità. È nato alla fine del XX secolo, ma vive nel 2048, in un mondo in cui le corporazioni controllano la sicurezza, l'economia e, soprattutto, le ultime riserve di acqua potabile. Viene ingaggiato dalla Stilla Corporation, insieme al suo socio ed amico Christopher Tuttle, per ritrovare il misterioso Progetto 2037, rubato in maniera inspiegabile dai laboratori segreti della Stilla di Johannesburg. L'indagine porterà i due detective indipendenti a viaggiare attraverso un mondo distopico e ad incontrare terroristi, emissari corporativi e i sopravviventi, ovvero i reietti che non possono permettersi l'acqua potabile.


Molto bello!

Lettori, voi ormai sapete che cerco sempre di fare recensioni senza spoiler, ma per questo romanzo sarà più difficile del previsto a causa della sua struttura: è diviso in tre parti distinte, ciascuna ambientata in tre aree differenti del pianeta, ed è in realtà possibile leggere il testo non necessariamente nell'ordine dei capitolo in cui ci viene presentato. In ogni caso cercherò di spiegarmi senza scendere troppo nei dettagli!

Siamo nel 2048, come spiega la sinossi, e il pianeta Terra è uscito da pochi anni dalla Terza Guerra Mondiale, conflitto condotto a suon di attacchi chimici ha causato un disastro ambientale: ora l'acqua potabile del pianeta è notevolmente ridotta e cosa succede quando c'è molta domanda e poca offerta del medesimo prodotto? Monopolio. Ci troviamo quindi davanti ad una corporazione internazionale che detiene il commercio dell'acqua potabile, riservata ormai ai pochi fortunati che possono permettersela. Tutti gli altri diventano "sopravviventi", termine che inizialmente avevo bocciato come errore e che invece si riferisce a quegli esseri umani che sopravvivono ingerendo cibo e acqua tossici.

La questione del mondo diviso in "ricchissimi" e "poverissimi" è qualcosa di legato alla fantascienza distopica: siamo molto lontani dai positivi risvolti che ci propone la serie classica Star Trek, il mondo che Zaum descrive non è un mondo per deboli. C'è stato qualcosa, per tutta la durata del romanzo, che mi ha costantemente fatto ricordare Il verbo di Sonmi-451, ovvero la quinta storia raccontata in L'atlante delle nuvole. Non che ci sia qualcosa di male: qualunque genere letterario fatica a reinventarsi, la fantascienza viene ormai proposta al pubblico su più livelli narrativi (libri, film, serie tv) e non trovare qualcosa che ci faccia immediatamente ricordare qualcos'altro diventa difficile. Anche in Memorie di un Cyborg quindi abbiamo un mondo in cui i più benestanti possono permettersi non solo l'acqua e il cibo, ma anche chirurgia estetica notevolmente avanzata e beni di lusso, mentre gli indigenti si avvelenano giorno dopo giorno per loro stessa mano nutrendosi di cibo tossico. Si tratta di una tematica che, trattata in modo diverso, è molto cara al genere fantascientifico e Alex Zaum la fa propria con notevole maestria, inserendo elementi nuovi.

Il protagonista, voce chiave di gran parte del romanzo, è Sean, che sceglie volontariamente di diventare un cyborg. La gestione di questo personaggio da parte dell'autore è molto buona: il fatto di aver rinunciato per propria volontà alla sua identità di umano rende Sean molto particolare, la questione della memoria come base identitaria di un individuo è un'idea ottima, legata a filo doppio a correnti di pensiero che ho studiato all'università e che mi ha fatto molto piacere ritrovare qui. Inoltre, ma questa forse è solo una mia impressione, ho riconosciuto nei comportamenti di Sean alcune caratteristiche di chi contrae il morbo di Alzheimer (da non confondere con la demenza senile) e cerca disperatamente di non cedere all'avanzare della malattia.

Anche il personaggio di Zeta è apprezzabile, anche se confesso che è proprio lui che mi impedisce di dare un punteggio pieno al romanzo: vista la tipologia di personaggio (e qui non posso davvero dire molto perché rischio di svelare tutto subito) mi aspettavo qualcosa di innovativo, invece sono rimasta un po' delusa perché di caratterizzazioni simili ce ne sono a iosa nella letteratura moderna.

In generale il romanzo procede ad un buon ritmo, Zaum sa dosare le parole nel modo giusto e non concede al lettore la possibilità di distrarsi (il che è decisamente un bene). Lo stile è semplice, ma molto curato, piacevolissimo; tuttavia si avverte come un muro tra il lettore e i personaggi, in qualche modo si fatica a immedesimarsi con loro. C'è una barriera di tipo emotivo che andrebbe abbattuta entro pochi capitoli, invece si arriva alla fine consapevoli di aver letto un libro bello, ma migliorabile.

Comunque quattro virgolette su cinque sono tutte meritate, un romanzo perfettamente godibile.

giovedì 14 settembre 2017

SEGNALAZIONE | "Sarah Gilmore: la Custode" di Fabio Fanelli

Buondì lettori! Bentornati sul blog, oggi voglio segnalarvi oggi il primo volume di una serie fantasy firmata da Fabio Fanelli: Sarah Gilmore: la Custode. Ecco qualche dato per voi:

 
Sarah Gilmore: la Custode
di Fabio Fanelli
Autopublishing - 359 pagine
Ebook2.99 euro (gratis con Kindle unlimited) - Brossura: 15.60 euro

Il mondo magico è in grave pericolo. Il nemico è in agguato pronto ad agire. Solo una ragazza può salvarlo: una ragazza comune del destino speciale.
Sarah è testarda, caparbia, coraggiosa e determinata, ma non sa di possedere queste doti fin quando non si scontra con il suo destino: diventare la Custode di un potente Grimorio. Il suo cuore puro le permetterà di accedere al grande potere che custodisce il libro ma, poco avvezza alla magia e a ciò che ne deriva, riuscirà a fronteggiare gli Oscuri che vogliono conquistare il potere assoluto? Saprà adattarsi a una nuova vita piena di pericoli ed ostacoli da affrontare?