mercoledì 25 ottobre 2017

RECENSIONE | "Una scelta sbagliata" di Angelo Izzo

Buongiorno lettori! Siamo giunti a metà della settimana e ci sono un po' di avvisi prima di cominciare: prima di tutto, sul Gruppo di Lettura è aperto il sondaggio per scegliere il libro da leggere insieme tra novembre e dicembre; inoltre, io e alcune altre blogger stiamo organizzando una grande sorpresa per voi per Halloween!

Ma ora passiamo a noi e al vero argomento della giornata: è tempo di una nuova recensione ed oggi parliamo di Una scelta sbagliata di Angelo Izzo, edito da Scatole Parlanti. Cominciamo con qualche dato e poi veniamo a noi!

Una scelta sbagliata
di Angelo Izzo
Ed: Scatole Parlanti - 124 pagine
Brossura: 9.90 euro

Due ragazzi, due destini che si incrociano. Da un lato un animo puro, contaminato dalla voglia di ribellarsi alle ipocrisie di una famiglia facoltosa ma egoista; dall'altro, un giovane spinto dalla necessità di uscire dal buio di un'esistenza ai margini. La vita che scelgono li porta a crescere troppo in fretta, a diventare pedine su uno scacchiere fuori dalla legge nel quale non possono far altro che smarrirsi, tra eccessi chimici e carnali. Quando uno dei due si macchia di un crimine abietto, entrambe le esistenze vengono irrimediabilmente stravolte. La detenzione diventa un bivio, un punto di riflessione per il protagonista che riesce a inquadrare i propri sensi di colpa e a risollevarsi, rimettendo in gioco valori che credeva ormai perduti. Fino a un ultimo, grande confronto con i demoni del suo passato: il faccia a faccia con la responsabilità di quella scelta. Una scelta sbagliata.
Molto bello!
 
Cominciamo, come faccio spesso, con il parlare di quella che è la prima cosa che balza all'occhio quando si prende in mano un libro: la copertina. La cover di Una scelta sbagliata mi piace davvero molto, le due immagini che si sovrappongono che forniscono la medesima sensazione di fuga, di desiderio di allontanamento. Forse perché non sarei mai in grado di fare nulla del genere, mi trovo (come succede spesso) a fare i miei più sentiti complimenti al grafico.

Passando a ciò che ci interessa di più, ossia il libro, più che di scelta sbagliata io parlerei di scelte sbagliate, al plurale. Dopo la prima, il narratore/protagonista ne commette molte altre, che sono poi alla base della trama. Come succede spesso nelle storie di questo genere, si assiste ad una degenerazione, a un percorso in discesa fino ad arrivare ad un turning point che cambia la situazione. In questo, Una scelta sbagliata rispetta gli schemi del genere letterario in cui si inscrive, inserendosi perfettamente al fianco di altri romanzi o racconti simili. Da quanto ho potuto capire, Angelo Izzo è perfettamente consapevole di quali sono i binari invalicabili (il fatto che ce ne siano è un bene, sia chiaro) e li rispetta in modo preciso. Trovo ammirevole che sia riuscito a non farsi trascinare da sottotrame poco attinenti, quindi complimenti.

Le tematiche trattate sono, ovviamente, delicate. Al di là della questione "sesso droga & rock 'n roll" che permea tutta la prima parte del romanzo, che è una cosa che abbiamo già letto, visto e ascoltato più volte, è la questione successiva, il turning point di cui vi parlavo, ad essere difficile da gestire. Questo libro parla di uno stupro e delle sue conseguenze per lo stupratore. Si tratta di un punto di vista nuovo - non dico del tutto inedito, non sarebbe vero, ma nuovo.

Ciò che, al contrario, non ho apprezzato, sono stati lo stile e il linguaggio. Nonostante il testo sia scorrevole e si legga velocemente, l'ho trovato eccessivamente ridondante in alcuni punti, pieno di ripetizioni in altri. Le parole "una scelta sbagliata", che richiamano il titolo, possono essere usate qualche volta nel testo per ricordare a tutti di cosa si parli, ma Izzo le usa troppo spesso. Su 124 pagine di testo, Izzo usa la costruzione "Una scelta sbagliata, fin dal principio" 12 volte, una media di una volta ogni 10 pagine, titolo escluso: un po' troppo. Io capisco il volersi rifare ai classici del pulp, ma questo è più un lungo racconto che un romanzo, perciò forse sarebbe da rivedere questa problematica.

Nel complesso sono comunque contenta di averlo letto, mi ha tenuto compagnia in un lungo viaggio in treno e ne sono molto soddisfatta: Izzo ha un buon potenziale e il suo Una scelta sbagliata andrebbe solo limato qua e là, non certo ricostruito da capo. Sarebbero tre punti e mezzo su cinque, ma come faccio sempre arrotondo per eccesso e diventano quattro su cinque.

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