mercoledì 28 febbraio 2018

DOMINO LETTERARIO | "Le sorelle fatali" di Eleanor Brown

Buongiorno lettori! Anche questo mese siamo arrivati al momento del Domino Letterario. Questa volta ho scelto di portare la recensione di Le sorelle fatali di Eleanor Brown, un volumetto molto piacevole che avevo già avuto modo di leggere anni fa e che ho riletto molto volentieri in questa occasione. Vediamo i dati principali prima di passare alla recensione:

Le sorelle fatali
di Eleanor Brown
Ed: Neri Pozza/Beat - 366 pagine
Ebook6.99 euro - Brossura: 9.00 euro

Cordelia, la più piccola delle sorelle Andreas, riceve un giorno per posta le seguenti righe: Andiamo, su, a pregare gli dei per nostra madre che è presa dalle doglie. La lettera reca la firma di James Andreas, genitore di Cordelia e di Rosalinda e Bianca, docente di letteratura inglese al Barnwell College con un chiodo fisso in testa: William Shakespeare. Avvolta dalle tempeste di sabbia dei versi shakespeariani sin da piccola, con un padre bizzarro, dotto e ossessivo che comunica quasi soltanto attraverso la lingua del genio di Stratford-upon-Avon, Cordelia comprende all'istante il contenuto di quelle righe: la madre è così gravemente malata che occorre subito tornare a Barnwell, la ridente cittadina del Midwest americano dove le tre sorelle hanno vissuto i giorni felici dell'infanzia e dell'adolescenza. Questo è, almeno, quello che Rose, Bean e Cordy, in momenti diversi, decideranno ciascuna per sé: tornare a casa per poi ripartire verso un'altra grande avventura della loro giovane vita. In realtà, a spingerle a fare immediato ritorno a Barnwell è il loro fallimento, la necessità di allontanarsi da un'esistenza sull'orlo del naufragio. Ritornate a Barnwell, le tre sorelle si ritrovano a fare i conti con il loro passato e la loro storia presente. La lunga estate al capezzale della madre le pone, infatti, irrimediabilmente davanti al destino comune che le lega, come le sorelle fatali, le tre streghe del Macbeth, l'opera che ha accompagnato la loro meravigliosa e incomparabile infanzia.
Molto bello!

Se avevo amato molto il libro la prima volta, questa seconda lettura me lo ha fatto adorare. La trama di per sé non è complessa, né si tratta di qualcosa di nuovo: tre sorelle molto diverse sono costrette dagli eventi a convivere sotto lo stesso tetto e i loro rispettivi trascorsi le investono come un treno. Questo è il punto di partenza per articolare un romanzo di media lunghezza in cui il centro di tutto è costituito dal rapporto tra le sorelle.

Come al solito le mie recensioni vanno per punti e stavolta voglio cominciare con i personaggi, che di solito lascio per ultimi, perché sono la presenza fondamentale di tutto l'arco narrativo. Non sono solo le tre sorelle, intorno a loro vivono e si muovono il padre e la madre, il pastore locale, i fidanzati e gli ex. Ogni personaggio non ha una descrizione propria, nel senso che non si aprono paragrafi in cui si dice "Tizio era bello biondo e di gentile aspetto", ma arrivati al termine della lettura si arriva ad avere un quadro molto preciso di ognuno di loro e, cosa fondamentale, si arriva a comprendere ogni loro scelta, anche quelle meno chiare sul momento. In questo modo diventa possibile per il lettore capire le loro ragioni e giustificarne le azioni, anche quelle meno condivisibili. Purtroppo non posso fare spoiler, altrimenti potrei fare degli esempi pratici, ma voglio sbilanciarmi un pochino: la sorella di mezzo commette un piccolo crimine (lo si scopre tipo a pagina 2 quindi non gridate al linciaggio) e se sul momento c'è da chiedersi cosa cavolo le sia venuto in mente, a fine romanzo la sua personalità è così chiara, il suo passato e la sua educazione si intrecciano con il suo carattere in modo così magistrale che diventa facilissimo capirla. Ogni personaggio si dispiega davanti al lettore in modo lento, con piccole caratteristiche sparse qua e là, in un modo che una descrizione di dieci pagine non potrebbe mai fare.

L'ambientazione è piacevole e, per me che sono un'amanta della Gran Bretagna e una furibonda critica degli States, una sorpresa. Siamo in una cittadina di provincia del Midwest americano, qualcosa alla Gone Girl che di solito evito di leggere e che in certi casi mi cattura come nient'altro. Questo è uno di quei casi, la cittadina di Barnwell diventa una comunità piccola, raccolta e amichevole, accogliente e non si può non provare almeno un po' di desiderio di andarci in vacanza.

Lo stile è perfetto: un po' questo si ricollega a quanto ho detto per i personaggi. La peculiarità della Brown risiede nella sua capacità di fornire le informazioni piano piano, un aggettivo alla volta, fino a renderci partecipi delle azioni, dei luoghi, delle frasi e dei pensieri. Al contempo riesce ad essere molto incalzante e, se è inevitabile affezionarsi a un personaggio piuttosto che a un altro, nel lettore si sviluppa un desiderio di proseguire per scoprire cosa succederà ai diversi personaggi.

Una nota un po' storta è questa abitudine del padre delle sorelle Andreas di parlare attraverso citazioni di Shakespeare. Allora, io amo Shakespeare e il teatro elisabettiano in generale, ma nessuno è davvero così. Non esistono persone fatte così, anche i più grandi esperti di questo autore vedrebbero la totale improbabilità di questo personaggio. Se ricordate, tempo fa vi avevo parlato del patto con il lettore: in base a quel patto, devo chiaramente accettare che ci sia un matto simile e non me ne lamento. Una volta chiuso il libro però diventa inevitabile esprimere un giudizio e secondo me, in un romanzo che si propone come possibile, come traducibile nel mondo reale, non è molto sensato (non stiamo parlando di Harry Potter, per dire, in cui l'elemento magico rende per forza la storia irripetibile nella realtà - purtroppo - e in cui la stessa caratteristica risulterebbe una scelta vicnente).

In conclusione, quattro punti su cinque. Un ottimo romanzo, di veloce lettura ed estremamente piacevole per approfondire la tematica del rapporto familiare.

mercoledì 21 febbraio 2018

BUON COMPLEANNO | Novità del 2018 e tanto amore


Ebbene sì, anche il mio blog sta cominciando a diventare un vecchietto! Esattamente un anno fa, verso le 6 di sera, ho pubblicato la mia prima recensione. Non era la mia prima esperienza di blogging, né di recensore, ma è stato il primo passo di un processo di crescita.

Nel corso di questo anno ho riscontrato notevoli miglioramenti, non tanto nel mio essere una lettrice quanto nel mio essere una blogger. Ho capito che alcuni contenuti mi piacevano più di altri e così, dopo rubriche "di prova" e tentativi, ho cominciato a focalizzarmi solo su alcuni argomenti. Ho colto maggiormente l'importanza di una buona estetica nel sito e nei canali collegati. Soprattutto, però, ho imparato che nessun blog è un'isola. Con alcuni colleghi e colleghe mi sono trovata coinvolta in un mondo molto più ampio e complesso di quanto credessi, ho conosciuto persone meravigliose e imparato (a mie spese, talvolta) che quello dei lit-blog è un universo tanto bello quanto competitivo.

Un grazie va a tutte le persone che mi hanno aiutata a crescere in questo primo anno! Spero sia solo il primo di molti altri a venire! Grazie

MA VENIAMO ALLE NEWS

Come è già successo a settembre, quando dopo la pausa di agosto avevo introdotto nuovi elementi nel blog e cestinato quelli vecchi che non funzionavano, ho deciso di fare la stessa cosa per festeggiare il compleanno (oltre che per soddisfare la mia angoscia da riordino) e di cambiare un po' le carte in tavola. Vediamo come.

Ho deciso di coinvolgere il mio compagno Charlie in alcune sezioni del blog: lui è un grande appasionato di graphic novel e da ora in avanti si occuperà di argomenti inerenti a questo prodotto, con recensioni, bookish chat e rubriche tutte sue. I suoi post saranno contrassegnati dalla presenza di questo banner: 

Di conseguenza è stata aperta una nuova sezione, questa qui, in cui raccogliere le recensioni scritte da lui, e creata una nuova etichetta, #grafica-mente, per permettervi di trovare più facilmente i suoi post.

Un'altra news che vorrei introdurre sono dei video sulla pagina Facebook del blog. Come vi ho detto spesso non è mia intenzione aprire un canale (se mai dovessi farlo non sarebbe sui libri, in ogni caso), ma allo stesso tempo mi rendo conto che la comunicazione via video è molto più immediata e molto più chiara rispetto a quella via blog. Con ciò io amo i blog, ne leggo tanti e mi fa piacere vedere che anche voi mi leggete abbastanza, quindi non passerò mai da questa forma all'altra, ma penso che qualche video breve su Facebook possa essere un modo divertente per mostrarvi quei lati di Reading in the T.A.R.D.I.S. che altrimenti non emergono. Tra l'altro tra pochi mesi finalmente potrò avere una libreria tutta nuova e sarebbe divertente girare un bookshelf tour da condividere con voi!

La sezione ABOUT e la sezione CONTATTI si fondono: ora vi basterà andare su ABOUT per trovare tutte le informazioni necessarie non solo su di noi, ma anche su come contattarci e seguirci sui rispettivi social.

Viceversa, ho deciso di cestinare la rubrica For vintage sake!, l'ho coltivata davvero poco e, come con tutte le piantine poco seguite, è marcita e ora va buttata. Mi sono resa conto che sarebbe una rubrica perfetta se io avessi un canale youtube, oppure se decidessi di trasferirla su Instagram, perché parlarvi di libri usati mostrandoveli avrebbe senso, mentre farvi un semplice elenco qui sul blog non ne ha. Onestamente me la lascio alle spalle senza drammi, quindi evidentemente non era così fondamentale.

THE END

sabato 17 febbraio 2018

RECENSIONE | "Tutti schiavi in Portogallo" di Andrea D'Angelo

Buongiorno lettori! Non so se vi ricordate, ma parecchi mesi fa per inaugurare la rubrica Biblioteche dal mondo siamo volati in Portogallo, per vedere la Biblioteca Joanina. Non sono mai stata in questo splendido paese e nell'attesa di poterlo visitare in carne ed ossa ho deciso di concedermi un viaggetto a Lisbona con la mente e il cuore grazie a Tutti schiavi in Portogallo, un romanzo di Andrea D'Angelo. Ecco i dati e la copertina, poi passiamo alla recensione!


Tutti schiavi in Portogallo
di Andrea D'Angelo
Ed: Ofelia Editrice - 169 pagine
Ebook6.49 euro - Brossura: 13.00 euro

Da qualche anno, Marta vive a Lisbona. Partita con un sogno da realizzare, si è ritrovata a lavorare in un call center, lavoro che non ama particolarmente, ma che le permette di guadagnare il necessario per vivere dignitosamente nella capitale lusitana. Tanti sono i dubbi che si affollano nella sua testa: si sente a casa in Portogallo? Perché ha accettato un lavoro che avrebbe potuto fare anche in Italia? È quello il posto ideale per realizzare il suo sogno? Una serie di storie e di eventi la tengono legata quasi indissolubilmente a Lisbona. Tra pulsioni istintive e inevitabili sbagli, Marta rincorrerà la risposta alla sua fondamentale domanda: cosa l'ha portata realmente a Lisbona?
Molto bello!

Ah, il Portogallo. Si trova nella mia travel bucket list da qualcosa come sempre e, se per il momento devo accontentarmi di visitarlo solamente con l'immaginazione, Tutti schiavi in Portogallo è un buon modo di partire. Si tratta in realtà di qualcosa che non è esattamente un'ode al Portogallo. Entriamo in modo piuttosto rapido nella mente di Marta, una persona con le giuste complessità caratteriali che comincia a farsi domande sulla sua vita all'estero. Devo confessare che mi aspettavo qualcosa di già visto, qualcosa come Da qualche parte del mondo in cui il tema del trasferimento all'estero si fa pesante come un macigno. In realtà l'immagine che emerge è estremamente soggettiva, non è un semplice punto di vista dell'autore bensì un'interiorizzazione da parte di Marta di una situazione che diventa scomoda nel suo particolare caso. Non è un paradigma, ma una specificità.

Buona l'interazione con il lettore. D'Angelo si rivolge direttamente a chi sta tenendo in mano il suo libro. Si tratta di un elemento favolistico che però qui funziona molto, è come se stesse raccontando la storia proprio a noi e non a qualcun altro. Mi è parsa una bellissima scelta narrativa, non penso di averla mai vista in un romanzo di narrativa per adulti (se escludiamo i testi scritti prima del 1920 o giù di lì), quindi per me è un assoluto punto a favore.

L'ambientazione è splendidamente resa, è una descrizione di Lisbona molto suggestiva in cui i paesaggi fisici si fondono con quelle che sono le emozioni di Marta: abbiamo modo di scoprire la città in un modo un po' differente dai racconti di viaggio e nelle stesse righe scopriamo anche la protagonista e i suoi dubbi. Non è una spiegazione strada per strada, monumento per monumento di cosa si può vedere a Lisbona, ogni scorcio viene presentato in base a come Marta lo vede e a cosa significa per lei. Mi è piaciuto moltissimo, sono rimasta estremamente contenta di questa scelta.

Anche lo stile è davvero buono. Al di là di quanto dicevamo prima sull'interazione con il lettore, D'Angelo dimostra di essere piuttosto navigato in questo lavoro. Le frasi scorrono incalzanti senza che ci sia la necessità di ricorrere a quelle frasi ad effetto a fine capitolo che ti costringono ad andare avanti. Qui la voglia di proseguire arriva grazie alla naturale fluidità delle parole. "Irresistibile scioglievolezza", come diceva quello. Chapeau, difficilmente si sarebbe potuto fare meglio.

In conclusione, abbiamo un punteggio quasi pieno: quattro su cinque. Sono stata contentissima di aver affrontato questa lettura, è un libro che mi ha arricchito e che probabilmente rientrerà nei libri migliori del 2018.

venerdì 16 febbraio 2018

SEGNALAZIONE | Février Rouge - evento gratuito


Mancano pochi giorni a un evento unico nel suo genere in Italia: il Février Rouge, che quest'anno giunge alla sua seconda edizione.
Di cosa si tratta? È una convention di due giorni che avrà come argomento il Romance in tutte le sue declinazioni: dallo storico al contemporaneo, dall'erotico al romantico, dal dark all'M/M, per arrivare anche al fantasy. Parteciperanno numerosi autori e autrici italiani, che pubblicano sia con case editrici che in self publishing.
Grazie al patrocinio del Comune di Sissa Trecasali, l'evento è gratuito, quindi accorrete numerosi! Vi aspettiamo Sabato 17 e Domenica 18 Febbraio presso la sala Civica di Trecasali. Il programma inizia alle 14.30 del sabato ed è molto inteso. Scorrete in basse per scoprire in cosa consisterà.


Se amate il Romance, 
non potete per nessuna ragione perdere questo evento.
Vi aspettiamo!

giovedì 15 febbraio 2018

SEGNALAZIONE | "Questione di feeling" di Ella Gai

Buongiorno lettori! Come è andato il vostro San Valentino? Se per caso aveste voglia di perpetuare l'atmosfera amorosa di questa giornata, vi segnalo un romanzo uscito proprio ieri: Questione di feeling di Ella Gai. Ecco i dati e una breve biografia dell'autrice:

Questione di feeling
di Ella Gai
Ed: Selfpublishing - 240 pagine
Ebook: 2.99 euro (gratis con Kindle Unlimited)


E se anche tu dovessi rivivere l’orrore di rivedere tutti i tuoi ex compagni classe? Come reagiresti se dopo aver chiuso per sempre con tanto odio il capitolo scuola ti arrivasse una lettera dal liceo Manzoni che ti chiede di partecipare a un'esclusiva crociera nel Mediterraneo con tutti, ma proprio tutti i tuoi ex compagni di scuola? Guarda la tua faccia allo specchio e poi immagina quella di Valeria Guidi, la protagonista di questa storia. Dall'età di cinque anni Valeria Guidi sa già tutto sull'amore e sull'intricato sistema che muove l'universo femminile verso quello maschile. Sa che gli uomini prima li odi e poi li ami. Sa che le favole non esistono, che la storia due cuori e una capanna è ormai superata. Ma sa, soprattutto, che se con un uomo non c'è feeling fin da subito non lo si potrà mai amare. Valeria Guidi sa tante cose, ma non sa che la lettera inviatale dal liceo le sconvolgerà la vita. Dieci anni di psicoterapia di gruppo per uscire dalla sindrome della pecora, come l'avevano soprannominata i suoi ex compagni di classe. Cinque anni di scherzi pestiferi a cui sopravvivere. Oltre venticinque anni di amore non corrisposto verso Mattia Ferretti, il bello della scuola, e altrettanti anni per odiare il capobranco Lorenzo Falcone. A trent'anni da poco superati Valeria Guidi ha chiuso con il suo passato. È decisa in tutti i modi a non partecipare alla crociera... Fino a quando il suo capo non la mette alle strette con il lavoro, obbligandola a posticipare le ferie a data da definirsi. Brigida, la sua migliore amica, la incita. E sua madre, nobildonna nellanimo, ma egoista dalla testa fino ai piedi, fissata per le pattine e per la pulizia, vede in lei solo un errore di concepimento e la snobba come se fosse un'estranea. Valeria vuole rinunciare, ma l'idea di dimostrare a tutti i suoi ex compagni di classe come sia diventata oggi, bella e piena di personalità, è più forte di qualunque sua reticenza. E poi... quale migliore occasione per conquistare Mattia Ferretti che ama segretamente dalle elementari? E quale migliore occasione per avere vendetta sull'unico essere che abbia mai detestato dall'età di cinque anni: Lorenzo Falcone? Valeria si ritroverà catapultata a quando aveva sedici anni. Quando tutti la vedevano come la brutta della classe e desiderava con tutta se stessa non esserlo. Siete pronte a tornare a scuola? Dall'autrice di Qualcosa di più una divertente commedia sull'amore e sugli equivoci. Dopotutto, l'amore è solo una questione di feeling.
Ella Gai è lo pseudonimo di una giovane regista e documentarista che vive a Roma. Il suo sito, www.ellagai.com, è tra i blog più seguiti di libri romance e lifestyle. Tra i suoi libri ci sono la duologia Verità e Rispetto, Ho Bisogno di Amarti e Qualcosa di più.
Potete trovarla su:
Facebook: EllaGai
Instagram: @ellagaiautrice
Goodreads: Ella Gai

mercoledì 14 febbraio 2018

REVIEW PARTY | "Incontro reale" di Emma Chase

Buongiorno lettori! Per festeggiare il giorno di San Valentino mi sembrava doveroso parlare d'amore e voglio farlo partecipando al Review Party di Incontro reale, di Emma Chase. Il romanzo è uscito l'8 febbraio con Newton Compton e per festeggiare abbiamo deciso di presentarvi di giorno in giorno una serie di recensioni per permettervi di immergervi nel clima "reale" di questo libro.

Incontro reale
di Emma Chase
Ed: Newton Compton Editori - 320 pagine
Ebook5.99 euro - Copertina rigida: 12 euro

Il principe Henry John Edgar Thomas Pembrook, fratello minore dell'erede al trono di Wessco, non si è mai dovuto preoccupare di nulla in vita sua. Almeno finché il destino non gli ha giocato uno scherzo e si è ritrovato improvvisamente a essere lui il prossimo in linea di successione per la corona, con tutte le responsabilità che ciò comporta. Prima di dire definitivamente addio al suo passato di donnaiolo, Henry decide di prendere parte a un reality show in edizione "regale": le concorrenti sono le più belle sangue-blu di tutto il mondo, ma solo una di loro, quella che farà breccia nel cuore del principe, vincerà la tiara di diamanti. Ma tra tutte è una ragazza tranquilla – con la voce di un angelo e un corpo che farebbe venire pensieri impuri persino a un santo – a catturare la sua attenzione, con la sua bellezza autentica, la sua forza d'animo e il suo sfacciato umorismo. Se intende correggere i propri difetti per conquistarla, Henry dovrà lottare per imparare il vero significato di dovere, onore e, più di ogni altra cosa, amore.

Buono, non male

Incontro reale non fa parte di un genere che io di solito leggerei. Non amo i romance e soprattutto non amo quelli in cui si parla di altezze reali, rischiano di diventare un sottofondo della domenica pomeriggio su Mediaset come il film Un principe tutto mio. Stavolta però sono andata sul sicuro: avevo già letto il primo volume di questa serie, Amore reale, e l'avevo trovato piacevole, mi aveva tenuto compagnia in ferie e così ho deciso di proseguire la lettura con il secondo.

L'ambientazione è piacevole: ci troviamo nel regno di Wessco, una monarchia costituzionale fittizia che deve molto, come ispirazione, alle corti di Gran Bretagna e Danimarca. Diciamo che se vi piacciono le descrizioni di ambienti sfarzosi e un po' irraggiungibili questo è un buon libro da cui cominciare, prima di approdare a testi più critici del calibro di Snob di Fellowes. Le descrizioni sono vivide, divertenti e immediatamente chiare ed è molto bella l'idea del reality show: permette di mettere in campo alcuni siparietti comici molto ben costruiti e scene che, confesso, mi hanno sorpresa piacevolmente.

Anche i personaggi sono buoni: pur cadendo nel già visto cliché della bellissima ma ritrosissima topolina da biblioteca che alla fine attira l'occhio amoroso del bellone di turno, ho riscontrato comunque elementi nuovi. Purtroppo non ho avvertito molta connessione con Henry, il protagonista, perché tendo a detestare i personaggi come lui sia nei libri sia nella vita reale, ciononostante è stato ugualmente un piacere vedere le cose dal suo punto di vista; anzi, forse è stato proprio per questo che la lettura si è rivelata interessante, perché è un personaggio che caratterialmente non amo molto e quindi la trama in un certo senso ha preso una svolta diversa da quella che avrei dato io. Diciamo che è stata una piccola sfida e sono rimasta molto soddisfatta.

Lo stile è ottimo. Al di là del contenuto, la Chase sa scrivere molto bene e il ritmo della storia si mantiene incalzante dall'inizio alla fine. Non ci sono ripetizioni, la scelta delle immagini letterarie è ottima e delicata, si alternano in modo ben fatto l'ironia e la serietà e così facendo il libro non risulta mai monotono, mai piatto. La Chase ha dato un'ottimo andamento alla sua trama, è come una linea curva e continua: non ci sono punti morti o scene messe lì senza motivo, quindi sotto questo aspetto non ho nulla da dire.

Non mi sento a mio agio a dare un punteggio pieno per questa ragione: non è un romanzo che considero un capolavoro. Mi spiego: ho il massimo rispetto per questo genere e per i lettori di questo genere, solo che personalmente non posso che trovarlo un libro leggero. Non è il tipo di volume che prenderei in mano avendo molto tempo a disposizione, mentre è ciò che sceglierei per staccare un po' il cervello dallo studio o dal lavoro. Come ho detto prima, il primo libro della serie l'ho letto in vacanza tra un monumento e l'altro e purtroppo temo che in una situazione differente non l'avrei mai apprezzato. In questo caso è avvenuto lo stesso: ho appena finito di scrivere la tesi e volevo qualcosa di leggero, veloce e poco impegnativo. Lo ripeto perché non voglio passare per una snob: non è una questione di genere mal fatto o di libro mal scritto, anzi mi è piaciuto lo stile della Chase e rispetto chi ama i romance più di quanto non faccia io; semplicemente, non è il genere adatto a me. Ciò detto, mi rendo conto che è comunque un libro con dei pregi e mi ha effettivamente divertita, quindi tre punti su cinque sono dovuti e assolutamente meritati.

martedì 13 febbraio 2018

SEGNALAZIONE | "Il circolo oscuro" di Augusto Totaro

Buongiorno lettori! Bentornati, oggi sul blog ci occupiamo di una segnalazione: Il circolo oscuro, primo volume dell'omonima serie di libri, di Augusto Totaro, uscito da appena una settimana. Vediamo i dati del libro e qualche informazione sull'autore!

Il circolo oscuro
di Augusto Totaro
Ed: Genesis Publishing - 340 pagine
Ebook: 3.99 euro - Brossura: 11.60 euro

Daniel Roland è un ragazzo egoista e superficiale. Nonostante ciò, l'agitazione per il suo primo anno ad Harvard sembra scombussolarlo molto, tanto che è vittima di strani incubi cruenti. Ma nulla potrà turbare il suo progetto, ovvero diventare un ragazzo popolare e pieno di amici. Se al liceo Daniel era stato uno di quei ragazzi che col tempo si dimenticano, all'università questo non sarebbe successo. Fra prime conoscenze e libri da studiare, la vita di Dan scorre lenta e monotona. Questo fino alla notte di Halloween, quando uno studente viene brutalmente assassinato. Il suo cadavere è riposto su una grande zucca, con macabra teatralità. Sulla zucca l'assassino ha lasciato la sua firma: un cerchio nero. E così Daniel si ritrova coinvolto nelle indagini dell'FBI, che lo porteranno a scoprire una realtà davvero assurda: una realtà in cui demoni, streghe, fantasmi e mostri sono la normalità. Lo stesso Daniel si rende conto di non essere un "ragazzo normale", ma un Cacciatore, il cui compito è quello di garantire l’equilibrio fra Bene e Male.
Augusto Totaro nasce a Piedimonte Matese nel 1992. Vive a Siena ed è laureato in Giurisprudenza. Nutre da sempre un forte interesse per la scrittura che lo porta a realizzare vari esperimenti, cimentandosi in diversi generi. Nel tempo libero gli piace leggere, disegnare, fare fotografie e guardare serie tv. Il Circolo Oscuro, primo volume della trilogia The Dark Circle Series, è il suo romanzo d'esordio.
Potete trovarlo su:
Instagram: @augusto.totaro
Twitter: @the_cakeisa_lie
Facebook: The Dark Circle Series

lunedì 12 febbraio 2018

RECENSIONE | "Sinola" di Paolo Ceccarini

Buongiorno lettori! Benvenuti ad un nuovo appuntamento qui sul blog. Oggi vi propongo la recensione di un romanzo molto particolare: Sinola, di Paolo Ceccarini, edito da Prospero Editore. Vediamo insieme i dati e poi buttiamoci sulla recensione!


Sinola
di Paolo Ceccarini
Ed: Prospero Editore - 228 pagine
Ebook5.99 euro - Brossura: 14.90 euro

Per contrastare lo strapotere di Seacross, nazione governata da una dinastia di despoti senza scrupoli, un gruppo di antieroi, guidato da Sid e Dan, due giovani mutanti, cerca di salvare il pianeta con una rivolta nonviolenta. Il viaggio avventuroso della stravagante truppa conduce il lettore attraverso un mondo popolato da umani e umanoidi, in cui convivono società ipermoderne, la cui bramosia ha generato infelicità e distruzione, e culture lontane dal progresso, che hanno scelto la via della spiritualità. Un romanzo d'amore e amicizia, per interrogarci sulla nostra natura più autentica, sul ruolo della politica e della tecnologia.
Molto bello!

Cominciamo con il dire che la copertina trae un po' in inganno: a guardarlo, con quell'aurora boreale così piacevole e invitante, mi ha ricordato più un romanzo fantasy che fantascientifico. Sarà che risento ancora - e continuerò per sempre, non crediate - dell'atmosfera meravigliosa di Skyrim, quasi mi aspettavo di veder spuntare un Dwemer o un Sangue di Drago. Comunque, excursus sulla copertina a parte, sono rimasta molto soddisfatta dalla lettura di Sinola: vediamo perché.

Prima di tutto è molto buono lo stile: fresco, vivace, di certo non posso definirlo nuovo per il fatto che rispecchia una proprietà di linguaggio e una serie di immagini letterarie che sono proprie del genere fantascientifico. Ceccarini ha attinto a quelle che sono le qualità di questo genere, le ha fatte proprie e le ha inserite sapientemente nel romanzo. Le tematiche sono classiche: un governo dispotico, un gruppo di eroi non canonici che lotta contro questi oppressori, la dicotomia tra umano e non-umano che qui in particolare si dispiega in una grande varietà di differenze fisiche ed estetiche. Un'ottima aggiunta al catalogo fantascientifico continuamente in espansione, sono rimasta molto soddisfatta dal ritmo dato alla trama e dall'alternarsi dei diversi temi.

Buoni i personaggi: Sid e Dan, ma non solo. Sebbene non abbia apprezzato troppo la scelta dei nomi propri, ho invece trovato ottime le caratterizzazioni. Ci troviamo davanti a figure molto diverse tra loro, non ci sono personaggi che si somigliano e allo stesso tempo hanno punti in comune sufficienti da risultare attendibili. Sono ben costruiti, soprattutto considerando che sono molti ad alternarsi nelle diverse pagine ed è stato un vero piacere vedere come Ceccarini li abbia gestiti e mossi nella trama.

L'ambientazione non presenta reali novità; o meglio, ha qualche elemento nuovo e caratteristico, naturalmente, altrimenti non sarebbe un romanzo ma una fanfiction, allo stesso tempo però non ho notato elementi mai visti. Per contro, però, le descrizioni valgono la candela, sono molto chiare e di immediata percezione, sono vivide e tuttavia permettono una certa libertà di immaginazione. Mi sono sentita coinvolta e bene inserita e comunque ho potuto immaginare ampiamente le scene. Un'ottima prova di show, don't tell.

Nel complesso, Sinola merita quattro punti su cinque.

sabato 10 febbraio 2018

SEGNALAZIONE | "Amore, libri e piccole follie" di Monica Brizzi

Buon sabato, lettori! Oggi inauguriamo il tanto agognato weekend con una segnalazione: Amore, libri e piccole follie di Monica Brizzi, un titolo moooolto interessante che potrebbe essere il perfetto compagno di letture per questo fine settimana! Di Monica avevamo già parlato qui, nel caso ve lo foste persi, e sono contentissima di ospitarla di nuovo qui sul blog. Vediamo insieme qualche informazione sul suo libro e su di lei!

Amore, libri e piccole follie
di Monica Brizzi
Ed: Selfpublishing - 146 pagine
Ebook0.99 euro - Brossura: N/A

Che succede se nella vita di un'eccentrica ventisettenne che lavora a maglia e legge autori russi entra un nerd appassionato di Harry Potter, Star Wars e Il Trono di Spade? Angelica lavora in una libreria da otto anni, è single da tre e si veste come un albero di Natale. Sebbene gli amici cerchino di farle conoscere qualche ragazzo, lei sembra non trovare nessuno che le interessi davvero. Tutto cambia durante una festa, quando, caduta in una siepe, attaccata dai tafani e tormentata dall'ortica, viene aiutata da Manuele, un nerd tutt'altro che capace di corteggiare una donna. Lui, ingegnere che lavora come commesso in un negozio di elettronica, ci mette un po' a partire, ma quando lo fa tra i due nasce una piccola magia e Angelica entra in un mondo fatto di scacchi, film e telefilm che le fa dimenticare di avere una famiglia strampalata. Tutto fila liscio per un po', ma in una fredda serata invernale Angelica vede qualcosa che non dovrebbe vedere e la magia tra lei e Manuele sembra dissolversi nella nebbia della città… Estrosa e stramba lei, nerd e timido lui. Due mondi all’apparenza diversi che si fondono alla perfezione. O no?
Monica Brizzi scrive da quando è poco più che una ragazzina. Ama leggere un po' di tutto, dai grandi classici alla fantascienza. Quando scrive, però, finisce sempre per raccontare storie d'amore. Oltre a Amore, libri e piccole follie è autrice di Ogni singola cosa, Innamorarsi ai tempi della crisi e racconti di vario genere. Gestisce un blog, Il mondo di M., in cui parla di tutto e niente, anche se i temi conduttori sono i libri e la scrittura.
La potete trovare anche sulla sua pagina Facebook, su Instagram, su Goodreads e Wattpad e ovviamente su Google+.

venerdì 9 febbraio 2018

REVIEW PARTY | "L'ultimo spartano" di Matteo Bruno

Buongiorno lettori! Oggi 9 febbraio io e altri sette blog (trovate l'elenco degli indirizzi in fondo al post) ci dedichiamo alla recensione collettiva di L'ultimo spartano, romanzo storico di Matteo Bruno. Cominciamo con i soliti dati fondamentali, ma non fermatevi qui! Scorrete il post per scoprire qualcosa in più sull'autore!


L'ultimo spartano
di Matteo Bruno
Ed: Leone Editore - 354 pagine
Brossura: 13.00 euro

I Balcani sono in fermento. Il giovane re macedone Alessandro Magno ha appena invaso il Medioriente per ampliare il suo dominio. Un mercenario greco, Filocrate di Megalopoli, viene allora inviato in missione a Sparta, per convincere re Agide a rivendicare l'indipendenza della polis e costringere così Alessandro a rivedere i suoi piani di conquista. Tra combattimenti, intrighi e tradimenti, Filocrate si guadagnerà la stima degli spartani e si troverà a guidare i leggendari soldati dai mantelli rossi in un'ultima disperata battaglia per la libertà dell'intera Grecia.
Molto bello!

Amo molto i romanzi storici, anche se i miei studi mi portano ad essere sempre iper critica nei loro confronti. Se da un lato mi fa piacere, perché vuol dire che le mie tasse universitarie non vengono gettate all'aria, dall'altro mi infastidisce perché, se dieci anni fa leggevo romanzi molto imprecisi godendomeli del tutto, ora spesso e volentieri mi capita di doverli chiudere e bollarli come "robaccia". Allo stesso tempo, però, non so resistere! Quando ne vedo uno con una bella copertina, lo acchiappo e gli concedo almeno un'occasione.

L'ultimo spartano non è stato ciò che mi aspettavo. Prima di cominciarlo, senza aver letto la quarta di copertina, ho pensato sarebbe stato un altro romanzo in stile "300". Poco male, nel caso, perché non mi dispiace rileggere cose già viste, l'importante è che siano scritte in modo nuovo. In realtà mi sono dovuta ricredere immediatamente perché il tema è la presa della Grecia da parte di Alessandro Magno: siamo più avanti di più di cento anni rispetto alla ben nota battaglia delle Termopili e questa è stata per me una bella novità, uno scorcio un po' diverso su un periodo storico che, sia chiaro, è a sua volta parecchio infllazionato, ma viene descritto da Bruno in modo differente. Di solito quando si parla di Alessandro si racconta del suo viaggio ad Oriente, oppure del suo rovinoso ritorno. Qui vediamo approfondire un elemento singolare, nuovo.

Parliamo ora dei personaggi. Ricordo che una mia insegnante una volta mi disse "La cosa complessa per noi storici è cercare di evitare di dare una voce soggettiva a chi non abbiamo conosciuto". Per i romanzieri è diverso, devono dare una voce ai personaggi e così inevitabilmente devono dare spazio ad aspetti del carattere a discapito di altri, senza contare che devono in qualche modo colmare quei vuoti lasciati dalle fonti. Soprattutto in ambito di storia antica, ad essere privilegiati nella trasmissione ai posteri sono certi aspetti del comportamento, altri vengono per forza lasciati indietro e tocca a chi scrive romanzi immaginare come questi spazi possano essere riempiti. Bruno sotto questo aspetto ha svolto un buon lavoro: i personaggi sono caratterizzati nel modo giusto, sono differenti tra loro in maniera verosimile e piacevole. Pur non avendo, lo confesso, sentito alcuna connessione con uno di loro, cosa che di solito cerco in un libro, ne sono rimasta comunque soddisfatta nell'insieme.

L'ambientazione è ben delineata. Diciamo che, sotto l'aspetto puramente stilistico, qua e là ho notato alcuni elementi un po' scolastici, ma lo scopo viene comunque raggiunto: il lettore alla fine del libro arriva a conoscere in modo sufficiente l'ambiente sociale, politico e culturale, potendo apprezzare la trama sia dal punto di vista puramente ludico sia da quello più prettamente accademico. Un buon connubio, ben costruito.

In conclusione, voglio dare a L'ultimo spartano quattro punti su cinque. C'è stato qualche passaggio in cui lo stile non ha mantenuto l'alto livello che si può vedere nell'insieme del romanzo, perciò non posso dare un punteggio pieno, ma sono molto, molto contenta e perciò la votazione è comunque elevata.

Non fermatevi ora! Scendete più in basso per leggere l'intervista a Matteo Bruno, autore di questo ottimo romanzo!

-Buongiorno Matteo, benvenuto su Reading in the T.A.R.D.I.S.! Vorrei cominciare subito con una domanda che mi è sorta spontanea appena ho aperto il volume. Di solito il lettore medio quando si trova di fronte a un romanzo su Sparta si immagina l'ennesimo resoconto degli eventi delle Termopili, invece qui siamo in un periodo molto diverso. Da cosa nasce l'ispirazione per la scelta del periodo storico? Hai compiuto studi storici o è una passione?

Buongiorno a te, innanzitutto grazie per avermi accolto nel tuo blog! Venendo subito al dunque, posso dirti che per me l'originalità dell'ambientazione è fondamentale. In precedenza ho trattato di conquistadores ed etruschi, argomenti poco gettonati, sicché, parlando di Sparta, sono appositamente andato in cerca di un episodio poco noto. Ne L'Ultimo Spartano non troverete la potente Sparta di Leonida, bensì una città erosa dallo spopolamento, accerchiata da nemici e incalzata dall'avanzare della modernità che mina alle radici le tradizioni e il modo di vivere degli spartani. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, ti dico che la molla che mi spinge a scrivere è senz'altro la passione. Ho fatto il liceo classico, poi scienze politiche (quindi non ho una formazione specifica da storico), però la passione per la storia mi ha accompagnato fin dall'infanzia, quando anziché con le macchinine preferivo giocare con i soldatini.

-La tua bibliografia è composta soprattutto da romanzi storici ambientati in epoche differenti. Da un punto di vista storiografico come ti documenti? Qual'è il tuo modo di approcciarti al lavoro di ricerca?

Il primo approccio con un nuovo argomento è sempre di tipo non narrativo, nel senso che mi documento sulle fonti storiche di quel che intendo trattare e lavoro sul contesto generale (ad esempio, in questo caso l'Antica Grecia e il periodo ellenistico). Solo a quel punto, quando il quadro d'insieme è completo, inizio a dar vita ai protagonisti di fantasia e alle loro vicende. In questo modo essi sono sempre ben inseriti nel contesto, parlano e pensano come avrebbero fatto vere persone vissute in quell'epoca e in quel contesto culturale.

-Trovo sempre molto utile e divertente conoscere meglio qualcuno attraverso le letture che lo accompagnano. Quali sono i tre autori fondamentali del tuo bagaglio? Quelli di cui non potresti fare a meno?

Solo tre? Mi costringi ad una dura selezione! Comunque direi senz'altro Bernard Cornwell: senza la lettura delle sue epiche avventure medievali non avrei avuto la molla necessaria a cimentarmi nella scrittura. Aggiungo J.R.R. Tolkien, il mondo da lui creato è l'unico vero fantasy, secondo me; e poi elfi, nani e malvagi orchi mi ricordano i giochi dell'adolescenza. Per finire cito Valerio Massimo Manfredi: a lui devo l'amore per il mondo antico e per la Grecia in particolare.

-Ti ringrazio molto per il tempo che mi hai dedicato, è stato un vero piacere leggere il tuo romanzo. A presto!
Il piacere è stato tutto mio! Grazie ancora e a presto!

Per continuare a conoscere l'autore e leggere altre recensioni, non dimenticate di visitare anche gli altri blog partecipanti! Ecco di seguito i loro indirizzi:

mercoledì 7 febbraio 2018

SOCIAL BLOOMING | Blog planning: sì e perché

Buongiorno lettori! Oggi ritorna sul blog l'appuntamento con Social Blooming, la sezione dedicata l mondo dei social media, del blogging e della gestione del proprio spazio online. Ho pensato di ripescare un tema di cui avevamo già parlato sul mio vecchio sito e che aveva riscosso particolare attenzione: il blog planning. All'epoca erano stati molti gli interventi, soprattutto sulla pagina Facebook, e avevate dimostrato parecchio interesse per l'argomento; nel frattempo ho imparato nuove cose, ho fatto più esperienza e ho ricevuto ottimi consigli, perciò trovo sia utile riproporre l'argomento con qualche novità!

Giorno dopo giorno, io passo parecchie ore su internet: per studio, per svago, per lavoro. E giorno dopo giono vedo blog che nascono e muoiono per mancanza di un piano preciso da parte dell'amministratore. Anni fa una mia amica aprì un lit-blog e lo chiuse dopo qualche mese in cui aveva postato pochi contenuti a cadenza del tutto irregolare. Non è certo fantascienza, credo che tutti possiamo immaginare che se per una settimana si posta ogni giorno e poi per due settimane si sparisce si perdono lettori; al contempo, se si posta ogni singolo giorno quindici post diversi le persone si stancheranno di vederci costantemente, cercheranno contenuti diversi scritti da persone diverse per variare. Una sana via di mezzo è la risposta e il blog planning può darci una mano.

1. COSA SIGNIFICA "PLANNING"
Planning significa pianificazione. Nello specifico, nel caso dei blogger significa la pianificazione di contenuti, post, giveaway, rubriche, varie ed eventuali in modo tale da avere sempre un piano editoriale che non vada a discapito della nostra vita sociale. Significa programmare in anticipo i post più lunghi, oppure quelli già pronti e che non necessitano di ulteriori ricerche. Esempio pratico: io per comodità tendo a programmare le recensioni con qualche giorno di anticipo.

2. QUALI STRUMENTI POSSO UTILIZZARE?
Unico must have: la pianificazione dei post. Si tratta di un tool utilissimo, consente di essere attivi anche quando, nella pratica, non lo si è.
Ad esempio: dovete a s s o l u t a m e n t e far uscire il post più importante della vostra vita di domenica pomeriggio, ma accidenti!, la zia con i suoi tremila figli si presenta per una merenda in famiglia e voi non sapete come fare a sdoppiarvi. Ah, se aveste usato la pianificazione...
Con poche eccezioni, tanto per il blog quanto per la pagina facebook pianifico, pianifico, pianifico. Forse toglie l'emozione del momento, ma evita lo stress. Soprattutto se il vostro blog non è a scopo lavorativo ma è un hobby, vi conviene prendervi di quando in quando un pomeriggio per pensare agli argomenti e per stenderne quantomeno una bozza. I ritocchi possono anche essere fatti a ridosso della pubblicazione, ma lo scheletro di base del post può essere preparato in anticipo, evitandovi di affannarvi o, al contrario, di lasciar perdere la pubblicazione. Questo è uno strumento semplicissimo da usare e, per la mia esperienza, l'unico davvero utile, ma volendo ci sono ulteriori tools facilmente reperibili in rete; tuttavia la pianificazione di blog e pagina Facebook è più che sufficiente per un blog amatoriale.

3. QUALI SONO I VANTAGGI
Prima di tutto, e non è un punto da sottovalutare, la pianificazione vi salva da inconvenienti e imprevisti: vi svegliate una mattina con la febbre e non riuscite nemmeno a guardare il monitor, il vostro pc si rompe, scoppia un incendio in casa, vi muore il criceto e VOI NON AVETE PIANIFICATO NULLA. Ciò significa che il vostro blog rimarrà inattivo per un certo periodo, durante il quale alcuni follower potrebbero decidere di non seguirvi più. Senza contare che molti blog collaborano con produttori commerciali, case editrici, brand più o meno grandi che richiedono determinati tipi di post entro una certa data. Come fare in quel caso?
Inoltre, avere un piano editoriale vi eviterà di ripetervi: se avete un blog in cui parlate di tanti argomenti diversi, ripetersi e affrontarne uno solo per molto tempo rischia di farvi diventare monotematici. Questi sono solo due dei molti vantaggi della pianificazione: sta a voi dirmene altri che derivano dalla vostra esperienza

4. GESTIRE IL PLANNING SENZA CONFUSIONE
Io sono un'anima analogica e uso un'agenda. Ce ne sono tantissime, per ogni gusto ed ogni tasca. Io personalmente ne ho una sola che funziona sia per il blog sia per gli impegni personali; fino all'anno scorso diversificavo e avevo due agende, ma francamente non ne ho più sentito realmente il bisogno. Nella mia agenda ogni mese ho a disposizione: quattro/cinque fogli divisi ciascuno in sette giorni della settimana, un riepilogo mensile, un foglio in cui segnare le statistiche con dei grafici e alcuni fogli bianchi per appunti vari ed eventuali. Personalmente, però, ho sempre trovato utili anche i planner scaricabili: su questo sito ne potete trovare moltissimi, oltre ad altri contenuti molto utili per il vostro blog. Una mia amica, invece, si stampa ogni anno un grosso calendario, le cui caselle sono grandi abbastanza per contenere un poema, e lo appende sulla scrivania per avere sempre tutto sotto gli occhi.
Come organizzare internamente il vostro planner potete deciderlo da soli in base alle preferenze: io uso molte penne colorate, c'è chi preferisce usare simboli o adesivi. In questo video Valeria di Read Vlog Repeat ci racconta come usa la sua.
A questo punto confondersi è praticamente impossibile: se riuscirete con un colpo d'occhio ad avere un'idea complessiva del mese in corso, fare post simili tra loro oppure troppo frequenti (o al contrario troppo poco frequenti) oppure sparire per settimane sarà impossibile.

Naturalmente queste sono solo le mie idee, derivanti dalla mia esperienza personale. Voi invece che mi dite? Usate tools particolari o avete strategie specifiche? O al contrario non avete alcuna strategia e vi trovate benissimo così? Raccontatemi la vostra esperienza, non si finisce mai di imparare dallo scambio tra blogger! :)

sabato 3 febbraio 2018

INTERVISTA | Antonella Loconsole

Buongiorno lettori, buon sabato! Io sarò fuori tutto il giorno, quel vegliardo canuto del mio fidanzato compie gli anni e snap!, mi tocca mangiare la torta con lui, occheppeccato. Però non vi lascio soli, perché vi riporto qui di seguito l'intervista che ho fatto a Antonella Loconsole, autrice di Qualcosa per cui vivere, qualcosa per cui morire. Case of Ingrid che ho avuto modo di recensire qualche settimana fa (cliccate qui!).
-Ciao Antonella, benvenuta sul blog!

Salve a tutti, grazie per l'ospitalità!

-Cominciamo con il parlare meglio di te. Sei un'autrice emergente e quindi i lettori sanno poco della tua vita. Come nasce la tua passione per la scrittura? C'è stato un momento specifico o è qualcosa che è venuto con il tempo?

Se parliamo di inventare storie e favole, la mia passione nasce con me. Mi è sempre piaciuto immaginare situazioni fantasiose e, già da bambina, giocavo di ruolo senza rendermene conto. La passione per la scrittura in senso stretto, invece, è più recente e ricordo precisamente l'occasione in cui ho cominciato ed è stato proprio grazie a te, mia cara blogger! In tempi non sospetti, quando avevamo circa quindici anni, mi hai chiesto di leggere una fanfiction che avevi scritto su Alessandro Magno. Mi innamorai di quello scritto (anche non sapendo nulla dei personaggi) e pensai che anch'io avrei voluto fare qualcosa del genere. Perciò ho cominciato a scrivere con la voglia di modificare gli eventi di libri, film e videogiochi per poi inventare personaggi miei ed arrivare a Case of Ingrid.

-Da cosa nasce il tuo racconto? Cosa ne ha ispirato la stesura e la creazione?

Per parlare di Case of Ingrid dobbiamo spendere qualche parola sulla genesi del personaggio di Ingrid. Sembrerà incredibile, ma Ingrid come personaggio non è nata giovane come la troviamo nel racconto, bensì come una Nana di mezza età molto scorbutica (parte del suo carattere che mi divertiva moltissimo), per certi versi simile alla signora Weasley. Per motivi sconosciuti, era rimasta a vivere da sola ed aveva adottato uno spilungone mezzo ragazzo e mezzo coniglio, che sgridava spesso ma al quale voleva un gran bene. Meditando sul personaggio, complice anche l'arrivo de Lo Hobbit sul grande schermo, ho pensato che una sua versione giovane fosse ottima per una fanfiction ambientata sulle Montagne Azzurre, prima della partenza per Erebor, e un intreccio con il principe Fili. Avevo supposto che le due sarebbero potute essere lo stesso personaggio in due momenti della vita. Avevo scritto solo una scena, quando scopro il mondo del gioco di ruolo da tavolo e decido che Ingrid e la sua bozza di background siano più che degne di partecipare alla mia prima campagna. Il mio master chiede di elaborare un breve antefatto, in modo che le azioni del personaggio siano credibili, e da lì la scrittura e le idee non si sono più fermate. Fili è diventato Grien e la mia affezione per il principe Nano di Tolkien mi ha costretta ad introdurre anche il personaggio di Filin. La storia si è arricchita sempre più di situazioni e personaggi che non ho voluto trascurare, arrivando a meditare parecchi racconti successivi all'originale Case of Ingrid.

-Quindi Case of Ingrid è solo il primo di alcuni racconti! Cosa possiamo aspettarci dai prossimi? Ritroveremo Ingrid o si tratta di personaggi nuovi?

Credo che ritroveremo Ingrid come personaggio secondario, perché gli altri racconti saranno incentrati su tutti i personaggi che ruotano intorno alla vita della nostra protagonista, primo fra tutti Grein. Ci sarà spazio anche per un nuovo personaggio, Filin, che spero avrete modo di apprezzare.

-Se un domani il tuo racconto potesse essere pubblicato da una casa editrice, quale ti piacerebbe fosse? Ci sono particolari cataloghi nei quali vorresti leggere il tuo nome?

Mi piacerebbe che si trattasse di Salani, Rizzoli o Bompiani, per una questione prettamente affettiva. Sono le case editrici che mi hanno introdotta al mondo del fantasy (Harry Potter, Il Ciclo dell'Eredità e Il Signore degli Anelli) e perciò mi piacerebbe che il mio racconto facesse parte di quelle collane.

-Parliamo dell'Antolella lettrice. Quali sono i generi che ami di più? Cosa ti piace trovare in un libro?

Il mio amore per la lettura è nato con il fantasy e perciò questo genere resta il più apprezzato da parte mia. Comunque non disdegno i gialli e i romanzi storici (specie di epoca classica e vittoriana). L'importante è che mi piacciano i personaggi e che le loro azioni siano coerenti. Mi piace che la trama sia un susseguirsi di eventi dettato dalle intenzioni dei personaggi così come sono stati caratterizzati.

-Grazie per essere stata con me, Antonella, spero di leggere presto altri tuoi lavori!

Grazie a te per questa occasione! Spero anch'io di poterti sottoporre presto qualcosa di nuovo!

giovedì 1 febbraio 2018

SEGNALAZIONE | "Sei arrivato tu" di Susy Tomasiello

Buondì lettori! Oggi inizia un nuovo mese (e comincia pure a salirmi l'ansia perché si avvicinano certe scandenze spaventose!) ed è giorno di segnalazioni: Sei arrivato tu di Susy Tomasiello è in uscita proprio oggi! Eccovi cover e dati fondamentali:

Sei arrivato tu
di Susy Tomasiello
Ed: Selfpublishing
Ebook: 1.44 euro (gratis con Kindle Unltimited) - Brossura: 10.43 euro

Ilaria ama molto il suo lavoro e segretamente ama anche il suo capo Andrea. È convinta che lui si accorgerà di lei e perciò s'impegna molto. La sua vita però cambia quando arriva Simone, un pubblicitario di un'agenzia concorrente. Ilaria è sicura che Simone sia solo uno sbruffone arrogante - un bellissimo sbruffone arrogante - e la sua lealtà è solo per Andrea. Tuttavia le cose non sono come sembrano perché ben presto Ilaria, sarà costretta a scegliere. Credere al suo capo per il quale nutre rispetto e ammirazione, o affidarsi alle parole di qualcuno che la fa sentire speciale? Con ingenua caparbietà, Ilaria capirà che ascoltare il suo cuore sarà l'unica scelta da prendere in considerazione.
Susy Tomasiello nasce a Napoli con una passione per la lettura. Apre il blog I miei magici mondi per condividere tutto ciò che riguarda del mondo dei libri. Susy ama anche scrivere e ha pubblicato diversi libri in self e con piccole Case Editrici. Voglio solo te, Puoi fidarti di me, Solo con te non ho paura, Un marito per la mamma sono i suoi libri. Sei arrivato tu è il suo ultimo libro, ma non sarà l'ultimo.
Pagina Facebook: Susy Tomasiello Autrice e Lettrice
Pagina Instagram: @susytomasiello