lunedì 29 maggio 2017

RECENSIONE | "Demoni - Istruzioni per l'uso" di Christopher Moore

Buongiorno lettori e lettrici! Bentornati sul blog per una nuova recensione. Il mio week end è stato super impegnato, ma non tanto da tenermi lontana dalla lettura ed oggi sono qui per parlarvi di Demoni - Istruzioni per l'uso di Christopher Moore, edito da Elliot.

 

Demoni - Istruzioni per l'uso
di Christopher Moore
Ed: Elliot - 254 pagine
Brossura: 10.90 euro

Cosa ci fanno un demone e un ex seminarista nella sonnolenta cittadina di Pine Cove, la porta del Big Sur? Sono in gita di piacere o hanno motivi ben più seri per visitarla - ad esempio, dare la caccia alla formula capace di sciogliere il vincolo indissolubile che lega Catch (il demone) a Travis (il seminarista) da quasi un secolo?
Nel suo romanzo d'esordio, Christopher Moore tratteggia con mano sicura la storia bizzarra di un sigillo magico e delle vite che dipendono dal suo ritrovamento o dalla sua distruzione, in una vicenda corale ricca di personaggi (bottegai zen, pseudostreghe pacifiste e vegetariane, surfisti rintronati, poliziotti esperti in fiaschi investigativi) sempre al limite tra l'assurdo e il grottesco, ma tutti inconfondibilmente umani. Epico, comico e grottesco, Demoni - Istruzioni per l'uso narra l'eterno scontro fra il bene e il male e che ha il suo seguito in Sesso e lucertole a Melancholy Cove, con il quale condivide buona parte dei protagonisti.
Molto bello!

Chi mi conosce sa che io amo Moore in tutto ciò che fa. Il suo modus operandi è sempre lo stesso, il che è in un certo senso confortante: il protagonista dei suoi romanzi è sempre il maschio beta, l'amico un po' cazzone del protagonista il cui scopo è costituire il punto di vista della narrazione. Il romanzo più famoso di Moore, Il Vangelo secondo Biff, amico di infanzia di Gesù, ne è la prova più lampante. Anche in Demoni - Istruzioni per l'uso, pur essendo un romanzo abbastanza corale, trova il suo protagonista nel tizio-a-caso-che-passava-da-lì, se mi concedete il termine.

In Moore si ritrova moltissimo di Douglas Adams: la sua ironia, il suo modo molto divertente di osservare le azioni più terribili... Sono tutte caratteristiche che Moore ha fatto proprie e che si ritrovano in questo romanzo fin dalle primissime pagine, dal modo in cui i personaggi percepiscono se stessi e gli altri. Senza questa vena ironica la storia non sarebbe stata la stessa, sarebbe stata più piatta e deludente, ma dopotutto Moore è proprio questo: prende una vicenda qualunque, la infoltisce di soprannaturale e condisce tutto con una forte dose di divertimento. In questo romanzo non si smentisce.

Essendo questo il suo libro di esordio non ci sono ancora alcuni dei personaggi chiave che ci sono praticamente ovunque nei suoi romanzi (ciao, Raziel) e alcune delle tematiche che altrove sono presenti qui sono solamente accennate, ecco perché non posso dare cinque cuoricini pieni, ma è vero anche che si tratta del suo primo romanzo, in cui ci sono comunque tutte le basi da cui partire per leggere le opere successive. Resta in ogni caso un romanzo fresco, acceso, brillante. Moore (come Adams) mette un pizzico di se stesso in ogni romanzo, lo rende suo e di nessun altro. Inoltre, in questo come in altri romanzi, emerge moltissimo la cultura personale di Moore: è un autore che si informa, che studia prima di scrivere e questa non è assolutamente una caratteristica da sottovalutare.

Fondamentale in Demoni - Istruzioni per l'uso l'elemento del bizzarro. Tenetene conto se si tratta del vostro primo approccio a Moore, perché questo è solo l'inizio. Se dovessi definire questo romanzo, direi che è il valido preludio a tutto ciò che segue. Non ho ancora avuto modo di leggere il seguito, Sesso e lucertole a Melancholy Cove, che già dal titolo sembra stupendo e, appunto, bizzarro. Un po' come certi titoli di Pratchett. Se non apprezzate i colpi di scena un po' nonsense, Moore non è l'autore per voi.

Nell'insieme ho scelto di dare a Demoni - Istruzioni per l'uso quattro cuoricini su cinque, perché pur essendo un romanzo validissimo non è comunque all'altezza dei seguenti, ma posso capirne la motivazione: leggendo le opere di Moore ne si percepisce la crescita come autore. Consiglio non solo questo, ma tutti i romanzi di Moore (che tra l'altro sono tutti editi dalla Elliot, quindi sono edizioni bellissime). Sono risate assicurate.

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